Venerdì 4 marzo alle 21, a Borsano, in chiesa parrocchiale arriverà “una donna fragile e fortissima”: Rosaria Costa, la vedova dell’agente Vito Schifani, assassinato, insieme a Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e altri due poliziotti della scorta, nella strage di Capaci del 1992.
Sarà lei, che “voleva essere la moglie di un poliziotto che la sera tornava a casa e non la moglie di un eroe”, ad aiutarci a indagare l’opera di misericordia “Perdonare le offese”, forse la più difficile da mettere in pratica per la lotta e la lacerazione che comporta, quella lotta e quello strazio tanto evidenti nell’intervento che Rosaria fece durante il funerale del marito.
«Vi perdono, però voi vi dovete mettere in ginocchio…» Mentre pronunciava queste parole parlava anche col corpo, urlava con tutta se stessa…umanamente non ce la faceva a perdonare… era come se dicesse “Vi perdono perché Gesù Cristo ce l’ha insegnato” e insieme ci fosse la richiesta, la speranza di giustizia…anche umana!