Due giorni di festa a Pusiano (Lc) per il piccolo santuario dedicato alla Madonna della Neve. Una festa dalle origini molto antiche e molto partecipata.
Giovedì 4 agosto grande spettacolo pirotecnico; per il giorno successivo previsti numerosi appuntamenti religiosi presso il santuario.
Per celebrare la festa della Madonna della Neve, da centinaia di anni si ripete un rito che affonda le sue origini nei tempi in cui il piccolo abitato che dà il nome al grazioso specchio d’acqua (quel “vago Eupili mio” cantato dal Parini, esaltato da Stendhal e immortalato da Segantini) era posizionato sulla direttrice denominata “Via della Seta”, che da Como si snodava ai piedi del Triangolo Lariano fino a Lecco, poi su verso la Valtellina fino a raggiungere, attraverso i valichi alpini, le terre d’Oriente.
Dalla tradizione cinese derivano, oltre al risotto col filetto di pesce persico servito dai ristoratori pusianesi in occasione della festa, anche i cosiddetti “lumaghétt” e i “balunìtt”: i primi sono tavole di legno, della lunghezza di circa 20 centimetri, che vengono avvolte da carta colorata all’interno della quale sono posizionati dei lumini di cera; migliaia di “lumaghétt”, preparati nel corso dell’anno dalle mani esperte e pazienti di un gruppo di cittadini, vengono accesi e collocati sulla superficie all’imbrunire da barche addobbate anch’esse con ornamenti luminosi. I secondi sono invece palloncini di carta crespa colorata, con all’interno un lumino acceso, che si appendevano per le vie del paese a fili tesi tra i muri e le finestre delle case, illuminando con una luce particolare le strade del paese.
Pusiano possiede una bellissima chiesa parrocchiale cinquecentesca, posta sulla piazza a Lago, in posizione molto suggestiva; il Palazzo Carpani, che fu del Viceré Eugenio Beauharnais, con i giardini aperti al pubblico; il Santuario cinquecentesco della Madonna della Neve, raggiungibile a piedi lungo un curatissimo sentiero ai lati del quale una serie di cappelle illustra i Misteri del Rosario.