Ap 11, 19; 12, 1-6a. 10ab; Sal 44 (45); 1Cor 15, 20-26; Lc 1, 39-55
Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. (Ap 12,1-2)
La visione dell’Apocalisse parla di un momento grandioso e drammatico, che coincide con l’attimo prossimo alla nascita. È possibile riconoscere in quel segno, per quanto difficile, un motivo di speranza, in quanto la possibilità di generare colui che governerà tutte le nazioni, il messia, è il compito realizzabile dalla Chiesa, dall’intero popolo di Dio. Ciò a significare che ciascuno ha la responsabilità di favorire la presenza del Signore nella storia, che alla Chiesa è consegnata la possibilità di lasciare che tanti abbiano la vita nuova che dipende dall’incontro con Gesù.
Per compiere questo servizio, insieme grandioso e drammatico, la Chiesa potrà sempre affidarsi a Maria, colei che ha saputo, a partire dalla sua nascita, dare vita a Gesù, seguendolo e favorendo la sua missione.
Preghiamo
Alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
il re si è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.
Dal Salmo 44 (45)