Alle 8 i ragazzi di Luino sono già all’oratorio San Luigi e qualcuno, assicurano, se ne andrà solo dopo cena. Don Giuseppe Cadonà li ha riuniti per le Lodi prima di iniziare la giornata, e ci tiene che siano loro a raccontare come sta andando l’oratorio estivo.
Silvia inizia sicura con qualche numero: «Ci sono 526 bambini e 115 animatori circa che si prendono cura di loro, con una media di 450 presenze». Tutti all’oratorio, insomma. Emanuele conferma orgoglioso: «Se dovessi scegliere una sola parola per descrivere il nostro oratorio, sarebbe collaborazione. Non solo tra noi animatori, ma anche con gli adulti e i vari enti del territorio».
Perfino l’Esercito
Gli fa eco don Giuseppe, che racconta come durante l’anno i suoi ragazzi si siano trovati in oratorio addirittura per studiare insieme. E poi c’è la disponibilità di tutti, dagli adulti che cucinano fino agli universitari: «Almeno una ventina si alternano durante il giorno, dandoci davvero una grande mano». Non solo. «Sono venuti a trovarci i presidi delle scuole, il capitano dei Carabinieri, anche un generale dell’Esercito», racconta don Giuseppe (nei giorni scorsi si è tenuta nella zona una grande esercitazione di protezione civile, che ha visto all’opera l’esercito italiano insieme a quello svizzero e che ha coinvolto tutta la città di Luino). Ma sono gli stessi ragazzi ad andare alla scoperta del territorio che li circonda: da due anni, raccontano gli animatori, alcune gite sono organizzate insieme al Cai (il Club Alpino Italiano) proprio con questa intenzione. «Pur con le guide, i bambini di voglia di camminare non ne hanno molta – scherza don Giuseppe -, ma alla fine arriviamo sempre alla meta».
Emozioni spontanee
Tutto, del resto, ruota attorno ai più piccoli. «Ciò che ci colpisce è la spontaneità, la loro voglia di esprimersi», dice Claudio, seminarista. Ogni mattina una domanda invita i bambini a riflettere sulle emozioni: «Cosa stai vivendo in questo momento?». E molti hanno voglia di rispondere subito. La spontaneità è anche dei più grandi. «Quando arrivo alla mattina penso a far sorridere più bambini possibile e a farli ballare», risponde Aurora, che sintetizza così le emozioni degli animatori: «Dai più piccoli riceviamo un senso di gratitudine e di riconoscenza; la fatica di fine giornata viene colmata dalle sensazioni positive che ci trasmettono, sono una spinta per affrontare al meglio ogni situazione».
A questo gruppo affiatato giovedì si aggiungerà per qualche ora l’Arcivescovo, atteso proprio a Luino. «Si fermerà da noi a pranzo, abbiamo pensato a un’accoglienza spumeggiante», dice don Giuseppe, senza anticipare i dettagli. Sarà un clima di festa anche perché – sottolinea il don – «nei ragazzi non c’è certamente l’idea della visita di una “autorità”». Ma quello con monsignor Delpini sarà comunque un incontro atteso. Da don Giuseppe, per un incoraggiamento nel cammino della sua comunità, che negli ultimi anni ha vissuto qualche trasformazione: «Prima l’oratorio era in tutte e cinque le parrocchie di Luino; ora per l’estate abbiamo scelto di riunire i bambini delle elementari qui al San Luigi, mentre le medie sono all’oratorio di Creva, a cinque minuti a piedi». Una scelta per poter dedicare una maggiore attenzione educativa ai ragazzi. «Un passaggio non facile. che però dà i suoi frutti», assicura il sacerdote.
«Non siamo un’isola»
C’è poi l’aspetto della distanza dal “centro” della diocesi. «Luino è lontana da Milano – ricorda don Giuseppe -. La visita del Vescovo è anche l’occasione per percepire che non siamo un’isola tra Como e Lugano, ma che nella Chiesa siamo membra di un corpo che cerca in tutti i modi di camminare insieme». «Stai citando San Paolo», notano subito i ragazzi. Sono svegli e pronti per la giornata. «Sarà difficile mandarci via – scherzano -. Questa sera, forse, anche il gelato lo prenderemo all’oratorio».
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