Partita dalla Grecia, ricevuta in Italia da Carlo Azeglio Ciampi
e benedetta dal Pontefice, la fiaccola ideata da Pininfarina
ha raggiunto il capoluogo piemontese dopo 75 giorni
e 11.300 chilometri attraverso tutte le regioni e tutte le province
È alta 77 centimetri e pesa poco meno di due chili. È stata progettata da un “mago” del design come Pininfarina, con interno in acciaio, rame e tecnopolimeri e guscio esterno in lega d’alluminio. Una miscela di idrocarburi sprigiona una fiamma giallo-arancio alta 10 cm, atossica e inodore, che né la pioggia, né il vento possono spegnere e che non intacca la superficie, protetta da una verniciatura speciale. È la fiaccola che rinnova il mito di Olimpia a Torino 2006.
Il 27 novembre scorso, tra le rovine dell’antico tempio di Era, la “sacerdotessa” Theodora Siarkou, attorniata da altre venti figuranti come lei vestite di pepli, ha recitato la preghiera propiziatoria ad Apollo e dal braciere acceso dal sole ha attinto la fiamma per la fiaccola, consegnata poi al primo tedoforo, l’astista Kostas Philippidis. In 534 si sono passati il testimone per 2006 chilometri lungo la Grecia, fino al Panathinaikon di Atene, da dove la fiaccola ha preso il volo per Roma.
Giunta nella capitale l’8 dicembre, è stata benedetta in Vaticano dal Papa: «Possa questa fiamma ricordare a tutti i valori di pace e di fratellanza che stanno alla base delle Olimpiadi». Successivamente è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Ciampi e da lui consegnata all’olimpionico di maratona Stefano Baldini, che ha dato il via a un viaggio di 11.300 chilometri cui hanno partecipato 10 mila tedofori (atleti, ex campioni, personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e della moda).
In 75 giorni ha toccato tutte le regioni e tutte le province e sconfinato in cinque Stati esteri (Città del Vaticano, San Marino, Slovenia, Austria e Svizzera). A Milano è arrivata nella serata di domenica 29 gennaio: tra i tedofori, i pattinatori Maurizio Margaglio e Barbara Fusar Poli, lo stilista Giorgio Armani, l’amministratore delegato Adriano Galliani e il centravanti del Milan Andriy Shevchenko e l’olimpionico di ginnastica Igor Cassina, che ha percorso l’ultimo tratto tra la Galleria Vittorio Emanuele e Piazza Duomo, dove ha dato fuoco al braciere allestito per l’occasione.
A Torino è giunta il 9 febbraio. Tra gli ultimi tedofori in città, l’allenatore della Juventus Fabio Capello e l’olimpionico dei 200 m a Roma 1960 Livio Berruti. (m.c.)