Si sono da poco imbarcate sul volo diretto a Tel Aviv, suor Claudia Linati e suor Sandra Castoldi, Orsoline milanesi. Per tre mesi, fino a dicembre, saranno ospitate dal Patriarcato di Gerusalemme. È la prima tappa di un percorso che, probabilmente, le porterà a fermarsi più a lungo in Terra Santa, per stare a fianco delle comunità cristiane locali.
«L’idea è venuta alla nostra Superiora, Madre Paola Paganoni, quando a gennaio arrivavano le prime notizie delle difficoltà dei cristiani in Iraq – racconta suor Claudia -. Abbiamo sentito molto forte l’appello delle Chiese del Medio Oriente a non essere lasciate sole. Così, pur in un momento difficile per la nostra congregazione, perché siamo poche (circa 125 suore), Madre Paola ha avuto l’idea e l’ardire di aprire una nuova comunità». Sarà anche l’occasione per ripercorrere, quasi 500 anni più tardi, il pellegrinaggio in Palestina che la fondatrice delle Orsoline, Sant’Angela Merici, compì nel 1524. «Ma non andiamo a fondare una casa – specifica suor Claudia -. Piuttosto, questo primo viaggio servirà a osservare e conoscere la comunità locali, iniziare a collaborare col Patriarca di Gerusalemme, monsignor Fouad Twal, e cercare di capire quali possono essere le esigenze di una realtà comunque molto diversa dalla nostra e dal nostro modo di pensare». È dunque l’inizio di un percorso che potrebbe concretizzarsi, se con la congregazione si deciderà di continuare, tra uno-due anni.
Intanto suor Sandra collaborerà con la Cancelleria del Patriarcato, «mentre il Patriarca ha detto che a me lascerà più tempo per studiare le lingue», scherza suor Claudia, consapevole che per imparare l’arabo ci vorrà un po’ di tempo e che l’ambientamento non sarà immediato. Suor Claudia e suor Sandra avevano dato alla loro Madre superiore la disponibilità a qualsiasi incarico nella congregazione. Ma a suor Claudia piacerebbe continuare quello che ha sempre fatto: «Ho insegnato e vissuto in parrocchia nove anni molto belli a Saronno, e anche in Terra Santa mi piacerebbe molto poter stare in mezzo alla gente, condividere e seguire nella pastorale ordinaria la vita delle comunità cristiane». In questo suor Claudia e suor Sandra porteranno le attenzioni e i carismi propri delle Orsoline: oltre che all’impegno nell’educazione, «penso che l’attenzione per il ruolo della donna, soprattutto nel mondo islamico, sia un aspetto sul quale potersi impegnare», spiega suor Claudia.
Se partirà la “missione”, quella in Terra Santa sarà l’unica comunità delle Orsoline di San Carlo in Medio Oriente. Suor Claudia, comunque, assicura che non si sentiranno isolate pur in una terra tanto vasta (il Patriarcato di Gerusalemme, per capire, comprende anche la Giordania e una parte di Cipro). «È comunque una terra con una forte presenza religiosa – osserva, spiegando il significato di essere in questi luoghi -. Ognuno può farsi vicino qualcun altro, a una comunità». Proprio con questa intenzione la Caritas di Gerusalemme ha lanciato ultimamente un appello alle parrocchie italiane a gemellarsi con quelle della Terra Santa, perché i pellegrinaggi diventino anche esperienza di fraternità. Un invito che, suor Claudia ne è convinta, risuona ancora più forte in questo periodo: «In un momento in cui i cristiani vivono una grande fatica, il nostro desiderio è fare un pezzo di strada con loro».