La quarta giornata del pellegrinaggio Ismi in Polonia ha avuto inizio con la Santa Messa, presieduta dal cardinale Angelo Scola nella cattedrale di Cracovia. In questa celebrazione, svoltasi davanti alla reliquia del sangue del Beato Giovanni Paolo II, si è pregato con particolare attenzione per la Chiesa universale. La predicazione è stata affidata a don Ivano Tagliabue, collaboratore della Formazione permanente del Clero. Nell’omelia, più volte don Ivano ha invitato a uno stile di franchezza, sull’esempio degli apostoli, all’interno delle comunità cristiane e tra i preti. «Il rigore di un annuncio fermo e la consegna di sé nell’andare incontro a ogni uomo nella complessità del mondo moderno e contemporaneo – ha ricordato don Ivano – è una delle caratteristiche che hanno segnato il pontificato di Giovanni Paolo II».
Terminata la celebrazione, spazio alla visita guidata alla città, alle diverse chiese e ai luoghi ove ha vissuto, prima come vescovo ausiliare e poi come arcivescovo, Karol Wojtyla.
Nel pomeriggio, presso la chiesa di San Floriano, dove il futuro Papa ha svolto il suo ministero per alcuni anni come vicario parrocchiale, il cardinale Scola ha tenuto la seconda meditazione dal titolo “Karol Wojtyla l’uomo, il cristiano, il Papa. Una testimonianza che ha segnato il passaggio dal secondo al terzo millennio”, proseguendo nell’itinerario di rilettura meditata di alcuni testi poetici di Giovanni Paolo II. Al termine i sacerdoti hanno avuto un tempo per la ripresa personale della meditazione e per la preghiera personale.
Con la celebrazione del vespro nella chiesa di San Floriano la giornata si è conclusa in un clima di preghiera raccolto e fraterno.