Sono giorni decisivi per la buona riuscita di un’iniziativa che coinvolge tutti gli oratori della Lombardia. È in corso la raccolta dati di un’indagine sui numeri, le attività e le risorse che gli oratori investono per il servizio educativo dei ragazzi nella comunità cristiana.
Questo studio è stato commissionato dall’organismo di coordinamento regionale della pastorale giovanile Odielle (Oratori diocesi Lombarde) a un importante istituto di ricerca, l’Ipsos di Milano, che in queste settimane ha già preso contatti con le singole parrocchie. Sono già state inviate per posta elettronica le indicazioni per la compilazione di un questionario on line che sarà essenziale per l’elaborazione dei dati. Nel questionario, di facile compilazione per un responsabile di un oratorio, sono da riportare i riferimenti e le informazioni su gestione e organizzazione interna, attività e persone, per ciascun oratorio esistente. La consegna finale dei questionari è prevista per il prossimo 5 novembre.
È la prima volta che in tutta la Lombardia si attiva un’indagine del genere. Don Samuele Marelli, direttore della Fondazione Oratori Milanesi e dal febbraio scorso anche responsabile regionale di Odielle, ha subito recepito l’esigenza di conoscere numeri e situazioni degli oratori lombardi, condivisa dagli incaricati diocesani della Pastorale giovanile di tutte le dieci diocesi della Lombardia. «Ciascun responsabile diocesano sa quanto sia importante conoscere dati sugli oratori che siano, il più possibile, attendibili e fedeli» afferma don Marelli. «Siamo periodicamente sollecitati dalle altre agenzie educative sul territorio, dagli organi di stampa e dalle amministrazioni locali, sui dati degli oratori in ciascuna diocesi e anche a livello regionale. Per la credibilità di tutti gli oratori che rappresentiamo, non possiamo più fondarci su un dato di approssimazione e, dunque, abbiamo la necessità che ciascun oratorio possa darci un quadro puntuale sulle singole attività».
Indicativamente un oratorio italiano su due si trova in Lombardia. Un dato impressionante, che pone gli organismi diocesani della regione – e lo stesso coordinamento Odielle – nella condizione di promuovere e valorizzare questo patrimonio così radicato: «Tutti guardano agli oratori lombardi come a un riferimento, comprese le istituzioni pubbliche» continua don Samuele. «Per questo in ogni diocesi stanno accogliendo questa proposta con senso di responsabilità. Certo, per la Diocesi ambrosiana il lavoro risulterà più imponente e complesso, per il numero dei soggetti coinvolti e la vastità del territorio. Ma confidiamo molto nella condivisione degli obiettivi, che consistono nel dare risalto e valore alle opportunità che ogni singolo oratorio elabora per i ragazzi».
Si pensi solo alla complessa macchina organizzativa dell’oratorio estivo: «Pensando per esempio all’estate, fino a oggi, per elaborare le nostre proposte, ci siamo fondati su una conoscenza di massima e sull’esperienza che i singoli servizi diocesani hanno maturato negli anni» conclude don Marelli. «Vorremmo impostare il nostro lavoro futuro su un quadro oggettivo che ci permetta di rispondere alle esigenze di ogni oratorio con maggiore corrispondenza».