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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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L’Arcivescovo ai migranti «IO, VESCOVO DI MILANO, CONTO SU DI VOI»

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5 Giugno 2008
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Riportiamo la parte conclusiva dell’omelia che l’Arcivescovo ha pronunciato in Duomo, il giorno dell’Epifania di quest’anno, durante la tradizionale messa con i migranti. In particolare il cardinal Tettamanzi sottolinea il contributo dei migranti nel lavoro quotidiano e nella vita di fede. E a loro dice: «Questa Chiesa ha bisogno di voi».

Carissimi immigrati,
lasciate che ricordi qui, in particolare, il vostro lavoro umano e la vostra fede cristiana. Sono questi i due fondamentali contributi che potete dare alla nostra Chiesa e alla nostra Città. Anzi tutto, il contributo quotidiano del vostro lavoro. È spesso umile, nascosto, faticoso, pesante. Chiedo che gli altri lo riconoscano, lo apprezzino, lo rispettino nei vostri diritti. E siate benedetti per quanto con la vostra fatica date ogni giorno agli anziani soli, alle famiglie, alla comunità.

Vorrei soffermarmi ora sul contributo della vostra fede cristiana. Anche voi potete e dovete, tra noi e per noi, testimoniare Gesù risorto e annunciare il suo Vangelo di salvezza. La vostra fede, con le sue ricchezze specifiche, deve diventare un bene spirituale per tutti. Le nostre comunità cristiane di lunga data – che, almeno in alcune fasce di credenti, si presentano con una fede stanca e poco vivace o minacciata ed indebolita dalla secolarizzazione o persino travolta e svuotata da un neopaganesimo – hanno bisogno della fede in un certo senso più fresca e gioiosa delle vostre giovani comunità cristiane.

Per questo io, Vescovo di Milano, mi aspetto tanto dalla vostra testimonianza di fede. Conto davvero molto su di voi e vi sono grato perché so che volete portare il vostro prezioso contributo al rinnovamento e al rafforzamento della comune fede cristiana nella società e nella cultura d’oggi. Ve l’ho scritto nel Messaggio natalizio che ho diffuso presso i Migranti. Desidero farlo risuonare di nuovo in questa Cattedrale per renderlo ancora più significativo e urgente.

Così vi scrivevo e così vi ripeto oggi: «Ti voglio dire anche un’altra cosa: questa Chiesa e questa società, alle quali sei approdato dopo un lungo navigare, hanno bisogno di te. Tu puoi essere luce per tutti noi: una luce che diffonde gioia, calore, serenità, fiducia e speranza… Con la tua fede, forse più viva e gioiosa della nostra; con il tuo impegno nei lavori che questa società ti offre, magari i più duri e rifiutati da tutti; con questa tua profonda umanità, tu puoi essere per tutti noi “luce di Cristo”. Non perderti d’animo, se a volte ti senti respinto, forse anche discriminato. Chiedi con forza e senza stancarti il rispetto dei tuoi sacrosanti diritti umani e legali, in questi momenti forse più difficili di altri. Sii sempre solidale con i tuoi fratelli e sorelle che soffrono. Non tradirli mai! Stai lontano da ogni forma di violenza: te lo chiede il Bambino che nasce a Betlemme e te lo chiedono i tuoi stessi bambini. Che tu sia luce per tutti noi lo vuole Gesù, che nasce nel cuore di ogni uomo. Questa luce se la aspettano da te la nostra Chiesa di Milano e chiunque ti voglia bene. Di questa luce, che tu sai far risplendere, ha bisogno la nostra Città».

Proprio in questo modo, umano e cristiano, puoi essere “anima della Città”, anzi puoi contribuire ad assicurarle una “nuova anima”.
Card. Dionigi Tettamanzi –