L’Assemblea finale della Pastorale sociale e del lavoro, in cui si verificheranno le attività dell’anno che si va concludendo e si presenteranno le iniziative del prossimo anno pastorale, si terrà sabato 23 giugno, dalle 10 alle 12.30, presso la Curia arcivescovile (piazza Fontana 2, Milano).
Si sta concludendo un anno intenso, decisamente caratterizzato dalla preparazione all’Incontro mondiale delle Famiglie. Il fatto che il tema di questo evento contenesse la parola “lavoro” ha favorito l’organizzazione di molti momenti di riflessione e confronto. Per lo più ci si è focalizzati sul binomio famiglia-lavoro, oppure sui ritmi di vita e l’alternanza tra lavoro e festa. Anche i mass media hanno dato parecchio spazio al tema del lavoro, soprattutto per denunciarne la mancanza e la crescita di situazioni di precarietà.
Effettivamente i dati segnalano una situazione ancora grave e le tante richieste di aiuto che giungono alla Diocesi sono il segno di un affanno generalizzato. Che fare? La seconda fase del Fondo Famiglia-Lavoro vorrebbe essere un tentativo intelligente di risposta ecclesiale, pur coscienti che quella in atto resta un’operazione di sussidiarietà e che per renderla efficace servono altre risorse.
Quest’anno è continuata anche l’attenzione ai temi socio-politici, sia con i consueti ritiri di Avvento e Quaresima per gli impegnati, sia con la scuola “Date a Cesare” rivolta ai giovani della Diocesi. Ð importante non lasciare soli i cristiani che s’impegnano per migliorare la polis e in tal senso mi chiedo quanto questi ritiri spirituali siano uno strumento sufficiente ed efficace. Invece, circa la scuola di formazione socio-politica, stiamo lavorando con il comitato scientifico per rilanciarla, facendo tesoro dell’esperienza maturata in questi anni. Di fatto ritengo che la disaffezione dalla politica sia da arginare attraverso una reale formazione dei giovani e il sostegno agli amministratori.
I temi dell’ambiente, della pace e della legalità non sono meno urgenti. Per questo, in vista di Expo, abbiamo costituito un gruppo che ha scelto di lavorare su un titolo sintetico “Pane e acqua”. Pane e acqua dice almeno tre cose: l’importanza di nutrire il pianeta, la necessità di rendere disponibile l’acqua potabile a ogni persona vigilando da speculazioni su questo bene naturale e infine la sobrietà. Queste riflessioni devono poi trovare una loro ricaduta pastorale.
In realtà la domanda-chiave resta quella di comprendere come la Pastorale sociale e del lavoro possa inserirsi in modo efficace all’interno della Pastorale ordinaria, portando linfa e apertura di orizzonti e favorendo il concretizzarsi del binomio fede-vita.