Domenica 26 giugno il cardinale Scola si recherà a Marcallo con Casone (Mi) dove, alle 10.30, celebrerà la Santa Messa nella chiesa parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso. «Abbiamo invitato l’Arcivescovo per venire a vedere il reliquiario dei Santi coniugi Luigi e Zelia Martin, i genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino canonizzati lo scorso anno a Roma durante il Sinodo – spiega il parroco don Riccardo Brena -. Noi siamo vicini a Mesero, dove è forte la devozione a Santa Gianna Beretta Molla, e vorremmo fare di questo territorio un polo di santità familiare, in particolare in questo periodo in cui la famiglia è in situazione di sofferenza. Il reliquiario, che si trova in una cappella benedetta nel 2013 da monsignor Jacques Habert della diocesi di Séez (territorio in cui abitavano i due coniugi), ha una bellissima storia ed è oggetto di grande devozione in tutta la nostra zona: qui infatti si prega per la famiglia e vengono i posti i nomi dei bambini battezzati durante l’anno. Abbiamo poi un’icona, realizzata da Paolo Orlando, che raffigura i coniugi e i loro nove figli, tra cui Santa Teresa».
Avete in programma altre iniziative?
Innanzitutto, durante la celebrazione presieduta dal Cardinale saranno presenti i coniugi Schillirò, che hanno ottenuto il primo miracolo dei Santi Luigi e Zelia per il loro figlio Pietro: questo evento straordinario ha permesso il primo gradino di beatificazione. Sarà presente poi anche il madonnaro Giovanni Perico, autore dell’arazzo raffigurante i coniugi Martin esposto in Piazza San Pietro in occasione della canonizzazione e di un quadro raffigurante il Duomo di Milano sullo sfondo e i due coniugi e Santa Gianna che si guardano in primo piano, che regaleremo al cardinale Scola. Oltre alla celebrazione con l’Arcivescovo, come da tradizione il 12 luglio a mezzanotte, per i coniugi che lo vorranno, faremo il rinnovo delle promesse matrimoniali: Luigi e Zelia, infatti, si sono sposati a mezzanotte di quel giorno nel 1858. Quest’anno verrà monsignor Paolo Martinelli: è un evento molto partecipato da tutta la diocesi.
Come siete organizzati nel vostro territorio?
Ci troviamo nel Magentino, vicino a Novara, l’ultimo paese in provincia di Milano. Siamo un’area omogenea formata dalle parrocchie di Marcallo, Casone, Boffalora sopra Ticino e Mesero. Boffalora è l’ultima entrata e sta compiendo passi buoni nel cammino di comunione con tutta la comunità. Lavoriamo bene insieme con attività comunitarie nelle parrocchie. È un territorio dove la frequentazione è molto buona e ancora a misura d’uomo, ci sono anche una buona partecipazione alle iniziative e un buon senso di appartenenza.
I giovani frequentano?
Sì. Abbiamo un coadiutore sulle tre parrocchie. Certo, la loro presenza risente della crisi che oggi c’è un po’ in tutti gli oratori. La partecipazione dei giovani, comunque, c’è con proposte di pastorale giovanile e percorsi educativi. Tiene molto poi l’iniziazione cristiana: non c’è nessuno che non la chieda.
La crisi economica si è sentita molto da voi?
In queste parrocchie si è sentita, qualcuno ha perso il lavoro, ma non c’è stata un’ecatombe come da altre parti. Il Comune e la Caritas sono intervenuti per aiutare chi aveva bisogno. Molte ditte hanno comunque tenuto, la gente si sta dando da fare ed è molto desiderosa di ripartire.
Gli stranieri sono molto presenti?
C’è una presenza, ma non è rilevante, si trovano soprattutto a Magenta. I pochi che vivono qui sono ben integrati e, grazie alla scuola (comprensorio unico delle nostre parrocchie), al Comune, agli oratori e alla Caritas (che ha un servizio di scuola di italiano e dà aiuto economico quando serve) stiamo cercando di creare con loro rapporti di amicizia.