“L’accoglienza delle famiglie” è la seconda delle attenzioni previste dall’Agenda pastorale di quest’anno. Family 2012 si avvicina e richiede un impegno enorme delle comunità cristiane ambrosiane nell’accoglienza delle famiglie che arriveranno a Milano. «Accogliere: disporsi alla sorpresa dell’incontro. Uno dei tratti più rilevanti di Milano 2012 è il suo proporsi come “Incontro”, tra e per famiglie provenienti da tutto il mondo. L’accoglienza è il primo passo per realizzarlo: è importante tuttavia che assuma un significato ampio e non solo materiale», si legge nelle linee pastorali a cura del Consiglio episcopale milanese.
«Nei giorni dell’Incontro, l’accoglienza significherà soprattutto lasciarsi interpellare da stili di vita personali e familiari differenti dai nostri, in grado di trasmettere ugualmente la verità del “vangelo della famiglia”. In questo cammino ciascuno sarà al tempo stesso guida e compagno di viaggio per l’altro. Potremo soprattutto riscoprire il vero significato della mondialità, che richiede disponibilità a riconoscere sia la straordinaria rilevanza della presenza di migranti tra noi (e il relativo apporto alla nostra vita sociale, anzitutto sul piano lavorativo e familiare) sia l’altrettanto poco conosciuta rilevanza sul piano religioso ed ecclesiale».
Milano aperta al mondo, ai fratelli di quegli immigrati che sono ormai i nuovi cittadini milanesi: «Sotto questo aspetto, la mondialità è occasione per un rilancio del dialogo ecumenico e interreligioso, come pure per lo sviluppo di temi come la missionarietà, tratto essenziale della testimonianza ecclesiale. Occorrerà valorizzare, anche a questo riguardo, le riflessioni e le proposte maturate in questi anni dall’Ufficio per la Pastorale missionaria, dall’Ufficio per la Pastorale dei migranti e dal Servizio per l’Ecumenismo e il dialogo. In particolare si segnala la pubblicazione, a cura del Centro Ambrosiano, che raccoglie i contributi dei Consigli Pastorale e Presbiterale diocesani sulla Pastorale dei migranti».
Ma per fare tutto questo è necessaria la concretezza. Ecco quali sono le indicazioni operative: «L’ospitalità richiede che famiglie, comunità parrocchiali ed enti religiosi offrano la disponibilità di una casa "a misura di famiglia" a quanti abiteranno presso di noi nei giorni dell’Incontro. Una pronta e ampia disponibilità a ospitare è un aiuto concreto alle famiglie in maggiore difficoltà economica e consente di accordare una particolare attenzione a chi giunge da più lontano».
Quale sarà il modello proposto? «Il modello basilare è quello “di famiglie che accolgono famiglie” e di “parrocchie che accolgono famiglie”. Con le famiglie ospitate è bene che le comunità ecclesiali realizzino momenti di preghiera, di scambio di esperienze, di comunicazione della fede, con il coinvolgimento di gruppi, associazioni, movimenti, istituti religiosi, scuole cattoliche e di ispirazione cristiana. Sono da incentivare forme di contatto più duraturo tra le comunità cristiane e le famiglie, come i gemellaggi con parrocchie di altre parti d’Italia o del mondo, oppure l’"adozione" di alcune famiglie in situazione di bisogno. È importante il coinvolgimento di ogni soggetto ecclesiale che abbia un riferimento già consolidato con gli stranieri (cappellanie, fidei donum, Istituti missionari)».
Per motivi organizzativi si cercano orientativamente famiglie a un’ora di viaggio da FieraMilanoCity. Il parroco o un altro sacerdote raccoglierà le adesioni e invierà al Comitato organizzatore l’elenco delle famiglie ospitanti. L’organizzazione contatterà le famiglie accreditate e provvederà ad inviare il modulo di adesione (info: accoglienza@family2012.com; è necessario anche registrarsi e iscriversi attraverso il sito www.family2012.com).
Per questo evento così impegnativo occorrono anche migliaia di volontari: «Questa disponibilità, che sarà richiesta dalla Fondazione Milano Famiglie 2012, è decisiva per la buona riuscita dell’evento».