«Le Chiese e le Caritas lombarde pongono una domanda e un appello forte alle Istituzioni: a quale destino sono consegnati i migranti salvati dal naufragio nel Mediterraneo? Si sta manifestando, infatti, una grave incongruenza tra il tempo, le energie e le risorse impiegate nel soccorso in mare e il risultato conseguito. Bisogna quindi pensare e mettere in pratica nuove soluzioni, che non si costruiscono evidentemente con i muri, né, com’è stato ipotizzato, con l’affondamento delle imbarcazioni nei porti di partenza, con le espulsioni, e, tantomeno, con la propagazione dell’odio e del conflitto pseudo-religioso»: è un passaggio del documento «Lo stato dell’immigrazione in Lombardia. Esperienze e proposte», firmato dai direttori delle Caritas delle 10 diocesi lombarde.
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