Fin dalle otto del mattino di mercoledì 7 febbraio un gruppi di pellegrini hanno iniziato a gremire la basilica di San Pietro. La maggior parte dei fedeli lombardi incontra per la prima volta Benedetto XVI e attende con trepidazione l’arrivo del Santo Padre.
di Luisa Bove
Un lungo applauso accoglie Papa Benedetto XVI quando, alle 10.30, entra nella grande basilica vaticana. Il Papa si intrattiene con i fedeli stringendo mani, accarezzando i bambini e scambiando qualche parola con gli adulti.
Intanto un gruppo di pellegrini in costume giunti da Olgiate Molgora suona brani folcloristici al passaggio del Pontefice. Dopo i saluti c’è tempo anche per una foto di gruppo con Benedetto XVI, il cardinale Dionigi Tettamanzi, che guida il collegio dei Vescovi lombardi nella Visita ad limina, e alcuni seminaristi visibilmente felici (nella foto).
Finalmente ha inizio l’udienza col Santo Padre e vengono presentate le singole diocesi giunte a Roma per l’occasione, si alzano dalla navata gli applausi dei pellegrini, quasi a dire: “Ci sono anch’io”.
«La Chiesa di Lombardia ha un ruolo importante da svolgere nella società di oggi», ha esordito Benedetto XVI, «quello di testimoniare il Vangelo nel suo ambito, specialmente là dove emergono i tratti più negativi della cultura consumistica, edonistica e secolarizzata». Ma anche in quei luoghi dove si registrano «diverse forme di povertà», di «disagio giovanile» e di «violenza» alle quali si assiste nei paesi come nelle città.
Seppure molte agenzie educative oggi sembrano attraversare un periodo di grande difficoltà, tuttavia bisogna riconoscere che esistono anche tante «risorse morali» sul territorio «ricco di nobili tradizioni familiari».
«La vostra Chiesa», ha detto il Pontefice ai pellegrini lombardi, «è ricca di dinamismo», capace di trasmettere «la fiaccola della fede alle nuove generazioni». Il Santo Padre ha continuato invitando tutti i presenti a difendere e promuovere la cultura della vita, ma anche ad approfondire la conoscenza di Gesù «non di seconda mano», ma attraverso «la preghiera, la liturgia e l’amore del prossimo».
Dalle parole di Benedetto XVI si coglie quindi un duplice invito: quello alla testimonianza e quello di una sequela a Gesù. «Il nostro tempo», ha concluso il Papa, «ha bisogno di speranza».