A nove anni dalla morte di monsignor Luigi Giussani e nel 32° anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione (Cl), martedì 11 febbraio l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, presiederà una celebrazione eucaristica in Duomo alle 21. Come a Milano, in questi giorni si tengono celebrazioni di Cl in tutto il mondo (l’elenco è su www.clonline.org).
Don Giussani nacque il 15 ottobre 1922 a Desio e morì il 22 febbraio 2005 a Milano. Due giorni dopo il funerale in Duomo fu presieduto dall’Arcivescovo cardinale Dionigi Tettamanzi, e concelebrato dal cardinale Joseph Ratzinger (inviato personale di Giovanni Paolo II, che pronunciò l’omelia e che a distanza di poche settimane sarebbe diventato Papa), dal cardinale Scola (allora Patriarca di Venezia), da don Julián Carrón (successore di Giussani alla guida del movimento di Comunione e Liberazione), da numerosi vescovi e da molti altri sacerdoti.
Monsignor Giussani riposa in una Cappella posta in fondo al viale centrale del Cimitero Monumentale, anche per agevolare le numerose persone che ogni giorno si ritrovano a pregare e celebrare la Messa davanti alla sua tomba. In occasione del settimo anniversario della morte, il 22 febbraio 2012, era stata annunciata la formale richiesta di apertura del processo per la sua causa di beatificazione e canonizzazione: attualmente, in sede diocesana, si sta seguendo la prassi consueta in questi casi.
Nell’omelia della Messa presieduta lo scorso anno l’Arcivescovo richiamò il «carisma pedagogico» di don Giussani, capace di comunicare in ogni ambiente il valore dell’incarnazione di Gesù e la sua logica che «documenta la bellezza della fede», e sottolineò il «vincolo di comunione intensissima con il servo di Dio don Giussani».