Giovedì 10 dicembre la campagna contro la fame nel mondo promossa da Caritas Internationalis finirà com’è cominciata esattamente due anni fa: con un’onda di preghiera che attraverserà il mondo, dall’Australia fino agli Stati Uniti, passando per l’Asia, l’Africa e l’Europa. Caritas Ambrosiana, insieme a migliaia di altre Caritas diocesane, aderirà all’iniziativa.
Alle 12 la direzione, gli operatori e i volontari si raccoglieranno in un momento di meditazione nella sede di via San Bernardino 4 a Milano, dove si ascolterà il videomessaggio registrato del presidente di Caritas Internationalis, l’arcivescovo di Manila cardinale Luis Antonio Tagle, e si darà poi lettura della preghiera. Previsti anche gli interventi del presidente di Caritas Ambrosiana monsignor Luca Bressan e del direttore don Roberto Davanzo, e la testimonianza, in collegamento video dal Kenya, di un’operatrice Caritas impegnata in uno dei progetti promossi nel Paese africano durante la campagna, e testimone del recente viaggio di papa Francesco.
Come segno del mandato a continuare l’impegno contro la fame, al termine ognuno dei presenti riceverà uno dei pani con cui era cinta la Cadillac dell’installazione Energia di Wolf Vostell ospitata nel semestre di Expo all’interno dell’Edicola Caritas. Con questo gesto Caritas Ambrosiana aderirà anche ufficialmente all’appello di Caritas Internationalis contro la siccità in Etiopia, uno dei Paesi che più sta soffrendo del surriscaldamento globale di cui si discute proprio in questi giorni alla XXI Conferenza sul clima (Cop21) di Parigi.
La campagna “One human family food for all”, promossa in Italia con il titolo “Una sola famiglia umana, cibo per tutti. È compito nostro” era partita con la benedizione di papa Francesco il 10 dicembre 2013. Prima campagna globale realizzata dal basso, ha coinvolto 165 Caritas nazionali e migliaia di Caritas diocesane. Proprio l’Expo di Milano, dedicata ai temi dell’alimentazione, è stata una delle tappe principali. In occasione del lancio per rispondere all’appello del Papa, le Caritas aderenti al network organizzarono un’onda di preghiera che attraversò tutti i continenti. Due anni dopo il gesto si ripete.
«Expo è stata è stata una straordinaria opportunità per far conoscere ai visitatori la nostra azione capillare sui temi del diritto al cibo – dichiara don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana -. Ma è stata solo una parentesi: il nostro impegno nella dimensione locale e globale precede Expo e contunderà con la stessa determinazione di sempre a maggior ragione in questo periodo così difficile. Siamo convinti che una migliore ripartizione delle ricchezze sia un argine al terrorismo, al fanatismo e a pericolose derive populiste».