Questo pomeriggio l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha incontrato presso il Palazzo arcivescovile missionarie e missionari nativi della Diocesi rientrati per il periodo estivo in Italia.
L’incontro è iniziato con alcune comunicazioni da parte di don Antonio Novazzi, responsabile dell’Ufficio per la pastorale missionaria, sul cammino missionario della Chiesa ambrosiana, in particolare sulle partenze dei “fidei donum”, sulla presenza di diversi sacerdoti stranieri in Diocesi e sulle difficoltà che alcuni missionari ambrosiani vivono in zone di conflitto, come ad esempio nel Nord del Camerun.
È seguito poi il dialogo con l’Arcivescovo che è stato vissuto con intensità ed è durato un’ora e mezza. Il cardinale Scola si è messo innanzitutto in ascolto dei trenta missionari presenti. «Ognuno ha raccontato la sua esperienza con l’intento di dare un contributo alla vita ecclesiale di Milano – spiega don Novazzi -, perché il missionario è colui che parte dalla sua Diocesi, poi rientra e aiuta le nostre comunità ad aprirsi sempre più alla missione. Per essere una Chiesa in uscita, come vuole il Papa, l’ascolto dei missionari è fondamentale».
Il Cardinale, nel suo intervento, ha appunto sottolineato l’importanza dell’ascolto delle esperienze dei nostri missionari perché chi è in missione sperimenta l’universalità della Chiesa e ricorda questa dimensione alle nostre comunità che così potranno accorgersi della ricchezza che proviene dalle diverse Chiese sparse nel mondo. L’esperienza dei missionari, ha aggiunto l’Arcivescovo, ci aiuta anche a ritrovare l’essenziale oggi, cogliere ciò che è importante: l’incontro con il Signore.
«Il pomeriggio si è svolto in un atteggiamento di ascolto vicendevole da parte del Cardinale e da parte dei missionari – conclude don Novazzi -. Si è respirato un clima bello, di vicinanza, tra una Chiesa che ha generato nella fede, che ha inviato i missionari, e loro che ritornano, raccontano la loro esperienza come ricchezza e come aiuto per noi. Abbiamo vissuto, come direbbe Papa Francesco, “il piacere spirituale di essere popolo”, il popolo di Dio in cammino».