A tutti gli operatori pastorali (catechiste, responsabili del centro di ascolto caritas, membri del gruppo missionario…) è stata infatti distribuita una scheda per verificare l’attenzione e l’ascolto che si dà alle persone. Durante l’assemblea delle famiglie saranno presentati i risultati dei questionari e quanto è emerso dai quaderni.
di Luisa Bove
L’invito dell’Arcivescovo a puntare l’attenzione sulla famiglia è stato accolto con entusiasmo nella parrocchia Santa Maria delle Stelle di Melzo. «È un discorso molto sentito quello della necessità di aprirsi all’ascolto delle famiglie», dice Ottavio Pirovano, direttore laico dell’oratorio. C’è una «mobilitazione» sia in parrocchia sia a livello cittadino e un gruppo di catechiste ora collabora anche con il consultorio familiare per le situazioni di maggior disagio. La comunità aveva già iniziato un cammino, ma adesso «ci sentiamo più sollecitati dal percorso pastorale dell’Arcivescovo. L’idea dell’ascolto ha sorpreso positivamente anche me e avendo famiglia tengo molto a questo tema».
A Melzo l’attenzione alle famiglie è iniziata già a settembre con la festa dell’oratorio: durante la messa comunitaria ognuna di loro doveva portare all’offertorio il racconto di una “buona notizia” vissuta in casa. Al posto dell’omelia sono poi state lette alcune esperienze positive «perché, come dice l’Arcivescovo, anche nelle famiglie dove si vivono sofferenze e separazioni, c’è una buona notizia» .
Per continuare il lavoro sono stati distribuiti 400 quaderni tra i genitori e i figli perché ognuno potesse annotare (in forma anonima o firmando) le esperienze belle vissute in famiglia. Per Natale era stata fissata la consegna dei diversi scritti e a gennaio è prevista una rilettura delle situazioni. A livello cittadino intanto, anche grazie al sostegno del parroco don Raffaele Parachini, che è responsabile del settore famiglia del territorio e membro della commissione diocesana, èpartita un’indagine promossa dalla Commissione famiglia.
«A tutti gli operatori pastorali (catechiste, responsabili del centro di ascolto caritas, membri del gruppo missionario…) è stata infatti distribuita una scheda per verificare l’attenzione e l’ascolto che si dà alle persone durante il proprio ministero». A fine mese si farà una verifica e durante l’assemblea delle famiglie saranno presentati i risultati dei questionari e quanto è emerso dai quaderni.
Un’esigenza è già chiara: «mettersi in relazione tra famiglie – spiega Pirovano -, lo colgo anche dalla mia esperienza familiare, perché avendo figli piccoli mi accorgo, andando in giro, che il confronto con gli altri è importante. Molte famiglie si trovano in difficoltà perché non hanno nessuno con cui parlare e se non hanno relazioni rischiano di amplificare i loro problemi. Lo vedo pure nella vita in oratorio: c’è la voglia di comunicare anche le cose belle, non solo le fatiche».
Tra le diverse iniziative di Avvento il venerdì sera su “Radio Ok” di Melzo veniva trasmessa una preghiera, la lettura di un brano di vangelo con il commento di un prete e una breve riflessione in diretta da parte di una famiglia. In base agli ascolti decideranno se mandare in onda la trasmissione anche in Quaresima. Mettersi in ascolto delle famiglie, conclude Pirovano, «potrebbe portare a rivedere tempi e ritmi della vita parrocchiale, che andrebbero ripensati a servizio delle famiglie e non dell’oratorio», come nel caso della messa dei ragazzi celebrata alle 9.30 e che costringe tutti ad alzarsi presto anche la domenica.