Ct 1,5-6b.7-8b; Sal 22; Ef 2,1-10; Gv 15,12-17
Dimmi, o amore dell’anima mia, / dove vai a pascolare le greggi, / dove le fai riposare al meriggio, / perché io non debba vagare / dietro le greggi dei tuoi compagni? / Se non lo sai tu, bellissima tra le donne, / segui le orme del gregge. (Ct 1,7-8b)
La giovane donna del Cantico dei Cantici desidera ritrovare il suo amato, ma non vuole rischiare di perdersi dietro strade inconcludenti, percorsi illusori e disorientanti; non vuole ritrovarsi a seguire altri pensando possano essere la risposta all’amore che cerca. Al suo desiderio fa eco l’invito a ritrovare le tracce giuste, a riconoscere i segni che possono condurla dal suo amato senza confondersi. Siamo sempre esposti alla dispersione, a cui possiamo concederci per leggerezza, per eccesso di sicurezza o per la fretta di arrivare a una determinazione, qualunque essa sia. La nostra ricerca ha bisogno di passi ben pensati, di scelte fatte con cura e di decisioni mosse con gli occhi attenti e capaci di scrutare i segni che lo Spirito semina nella storia e nel mondo, spesso oltre gli orizzonti che noi chiudiamo a partire da criteri troppo umani, troppo nostri, spesso determinati dalla nostra fantasia limitata e impoverita.
Preghiamo
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
(dalla liturgia)