Amatrice, la città simbolo del terremoto del 2016, si mobilita per i profughi dall’Ucraina e mette a loro disposizione le proprie abitazioni. Un gesto significativo che arriva proprio nel giorno in cui durante una cerimonia pubblica, presente il commissario Giovanni Legnini, sono state consegnate ai cittadini di Amatrice 56 unità abitative (Condominio Picente-Il Casaletto). Se ne aggiungeranno altre 26 (Condominio Montegorzano), il prossimo 11 marzo, per un totale di 82.
«Oggi è una giornata ricca di gioia, di felicità, per chi dopo il terremoto, ha aspettato tanto tempo per tornare nelle proprie abitazioni, ma non possiamo ignorare la tragedia delle famiglie ucraine colpite dalla guerra – ha detto il vice sindaco di Amatrice, Roberto Serafini -. Per dare un nostro contributo fattivo a un dramma così grande, abbiamo pensato di mettere a disposizione degli alloggi abitativi, secondo le nostre possibilità. L’emergenza che sta sconvolgendo la comunità internazionale e il mondo intero deve essere affrontata subito, con impegno immediato, da parte di tutti. La priorità oggi è aiutare concretamente chi è in gravi difficoltà e in fuga dalla morte».
«Quando c’è stato il terremoto – ha concluso Serafini -. Amatrice è stata il cuore della solidarietà italiana e del mondo. Ecco, ora, come Amministrazione, sentiamo la necessità e l’urgenza di ricambiare queste persone sfortunate con lo stesso amore. La guerra è come il terremoto: sconvolge e distrugge la vita in pochi secondi. Estendiamo il nostro appello agli altri comuni del cratere. Ci auguriamo che anche loro possano aderire a questa iniziativa».