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Evento

A Firenze il «Sinodo del Mediterraneo»

Dal 23 al 27 febbraio vescovi e sindaci a confronto in un doppio summit, ecclesiale e civile, per riflettere di pace, ambiente, cooperazione allo sviluppo e inclusione sociale. Conclusione con papa Francesco alla presenza del presidente Mattarella

di Rita SALERNO

22 Febbraio 2022
Panoramica di Firenze

Da Bari a Firenze nell’ottica della fratellanza umana per dare vita a una sorta di «Sinodo del Mediterraneo». Con questo spirito, dal 23 al 27 febbraio nel capoluogo toscano, per la prima volta si raduneranno i vescovi e i sindaci delle più importanti città del Mediterraneo (vedi qui il sito ufficiale dell’evento).

L’arrivo del Pontefice

Un doppio appuntamento, ecclesiale e civile, sulla scia di quello di Bari del 2020, su impulso della Cei e organizzato insieme a Dario Nardella, primo cittadino di Firenze. A concludere il doppio forum, nella mattinata di domenica 27 febbraio, sarà papa Francesco, dopo il 2015 e il 2017 per la terza volta a Firenze. Il Pontefice sarà nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio alle 8.30 per ascoltare i sindaci intervenuti alla conferenza internazionale; poi nella Sala d’Arme l’incontro in forma privata con un gruppo di rifugiati e di profughi accolti dalla diocesi e dal Comune, a cui seguirà la celebrazione della messa nella Basilica di Santa Croce. Infine, sul sagrato, Bergoglio reciterà l’Angelus. Sono attesi anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, nella sessione di apertura, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla funzione religiosa conclusiva presieduta dal Papa. Sabato 26 saranno presenti anche i ministri dell’Interno Lamorgese e degli Esteri Di Maio.

Sulla scia di La Pira

Per il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, l’appuntamento di Firenze è «l’occasione per proseguire la riflessione a partire dagli impegni che il Santo Padre ha consegnato a Bari: ricostruire i legami che sono stati interrotti, rialzare le città distrutte dalla violenza, far fiorire un giardino laddove oggi ci sono terreni riarsi, infondere speranza a chi l’ha perduta ed esortare chi è chiuso in se stesso a non temere il fratello».

Sulla falsariga dei «Colloqui mediterranei» del sindaco “santo” Giorgio La Pira, il confronto punterà a dare vita a una rete permanente e a un impegno collettivo a favore della pace, dell’ambiente, della cooperazione allo sviluppo e dell’inclusione sociale. Per fare del Mediterraneo non più un cimitero e un luogo di morte, come spesso ha detto il Pontefice, ma una occasione di risurrezione di tutta l’area. Partendo dai diritti e dai doveri per le comunità religiose nella città, spunti di riflessione dei lavori di giovedì 24 e di venerdì 25, il dibattito punterà alla firma della Dichiarazione di Firenze, prevista per sabato 26 a conclusione dei lavori.

Sulle sponde del Mediterraneo l’attenzione dei partecipanti sarà dunque concentrata sul tema della fraternità e della cittadinanza, rilette con lo sguardo al Vangelo e alla Dottrina sociale. Per avviare una nuova era nel bacino dove sono nate le civiltà più antiche e le tre comunità religiose abramitiche. Almeno 65 sindaci di 15 Paesi di tre diversi continenti, da Istanbul a Roma, passando per Tunisi, hanno aderito all’inedito doppio appuntamento, che cade nel momento più delicato della crisi ucraina per la distratta Europa, come ha detto il sindaco Nardella presentando l’evento.

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