Os 6,4-6; Sal 111 (112); Sal 9 (10); Rm 13,9b-14; Mt 12,1-8
Voglio l’amore e non il sacrificio. (Os 6,6)
In queste parole è racchiuso il senso dell’amore di Cristo. Sin dai tempi antichi l’offrire sacrifici era una pratica presente in tante religioni, per ottenere il favore divino. Gesù ci insegna con la sua vita che non desidera “cose” da noi, ma che ci ha già donato tutto Lui stesso. Desidera solo la nostra felicità e possiamo ottenerla affidandoci a Lui, amando e servendo, come fa Lui con noi. I riti funebri in Bangladesh terminano con un pranzo offerto a tutti gli abitanti del villaggio e a tutti coloro che vengono a pregare presso il defunto. Mi sembra una modalità per diffondere amore, pace, unità e onorare così il Dio della vita. In questo modo il defunto “ringrazia” per quanto ricevuto, “chiede perdono” delle offese, “chiede benedizioni” donando cibo a chi rimane.
Preghiamo
Prendi, Signore, e ricevi
tutta la mia libertà,
la mia memoria,
la mia intelligenza
e tutta la mia volontà,
tutto ciò che ho e possiedo…
Dammi solo il tuo amore e la tua grazia;
e questo mi basta.
(S. Ignazio di Loyola)