Nei primi tre mesi di quest’anno in Lombardia hanno perso il lavoro 15.410 persone, pari a oltre la metà dei licenziati nel 2008. E cresce anche il numero delle ore di cassa integrazione ordinaria: a gennaio e febbraio 2009 sono state circa 17 milioni e mezzo, con vere e proprie impennate di quella ordinaria a Brescia (+881%), Cremona (+1196%), Mantova (+642%) e Pavia (+502%).
È il quadro che emerge dal Rapporto congiunturale del mercato del lavoro elaborato dalla Cisl Lombardia: «Se è vero che il periodo nero è finito come affermano la Confindustria e il ministro Tremonti – sottolinea Gigi Petteni, segretario generale lombardo della Cisl -, chiedo alle imprese di non estromettere altri lavoratori. Il periodo di cassa integrazione deve essere utilizzato per la formazione delle persone in attesa del rientro». Da domani i dati del Rapporto saranno al centro del 10° Congresso della Cisl Lombardia, dal titolo “Lavoro, frontiera di cittadinanza”, che si svolgerà fino a venerdì 24 aprile al Museo dei Navigli in via San Marco 40 a Milano.
Le province che hanno registrato gli aumenti più consistenti della cassa integrazione ordinaria sono state nei primi due mesi di quest’anno Brescia (4.551.833 ore contro le 463.946 di gennaio e febbraio del 2008, + 881%), Varese (3.305.011 ore, nel 2008 830.448, + 298), Milano (1.164.974, nel 2008 stesso periodo 589.711, + 97%) e Pavia (1.136.955, nel 2008 188.724 ore, + 502%). «Con il ricorso a questa forma di cassa integrazione, le imprese hanno atteso di vedere gli sviluppi, ricorrendo, fin dove possibile, a strumenti che permettessero di andare avanti senza riduzione di personale», afferma Gigi Petteni. Le ore di cassa integrazione straordinaria sono state 4 milioni e mezzo nel primo bimestre 2009. Nei primi tre mesi di quest’anno in Lombardia hanno perso il lavoro 15.410 persone, pari a oltre la metà dei licenziati nel 2008. E cresce anche il numero delle ore di cassa integrazione ordinaria: a gennaio e febbraio 2009 sono state circa 17 milioni e mezzo, con vere e proprie impennate di quella ordinaria a Brescia (+881%), Cremona (+1196%), Mantova (+642%) e Pavia (+502%).È il quadro che emerge dal Rapporto congiunturale del mercato del lavoro elaborato dalla Cisl Lombardia: «Se è vero che il periodo nero è finito come affermano la Confindustria e il ministro Tremonti – sottolinea Gigi Petteni, segretario generale lombardo della Cisl -, chiedo alle imprese di non estromettere altri lavoratori. Il periodo di cassa integrazione deve essere utilizzato per la formazione delle persone in attesa del rientro». Da domani i dati del Rapporto saranno al centro del 10° Congresso della Cisl Lombardia, dal titolo “Lavoro, frontiera di cittadinanza”, che si svolgerà fino a venerdì 24 aprile al Museo dei Navigli in via San Marco 40 a Milano.Le province che hanno registrato gli aumenti più consistenti della cassa integrazione ordinaria sono state nei primi due mesi di quest’anno Brescia (4.551.833 ore contro le 463.946 di gennaio e febbraio del 2008, + 881%), Varese (3.305.011 ore, nel 2008 830.448, + 298), Milano (1.164.974, nel 2008 stesso periodo 589.711, + 97%) e Pavia (1.136.955, nel 2008 188.724 ore, + 502%). «Con il ricorso a questa forma di cassa integrazione, le imprese hanno atteso di vedere gli sviluppi, ricorrendo, fin dove possibile, a strumenti che permettessero di andare avanti senza riduzione di personale», afferma Gigi Petteni. Le ore di cassa integrazione straordinaria sono state 4 milioni e mezzo nel primo bimestre 2009.
Crisi
Più di 15 mila i licenziati nel 2009 in Lombardia
Cresce anche il numero delle ore� di cassa integrazione ordinaria. È il quadro che emerge dal Rapporto congiunturale del mercato del lavoro elaborato dalla Cisl Lombardia
Dario PALADINI Redazione
24 Aprile 2009