Sir 44, 23 – 45, 1a. 2-5; Sal 111 (112); Ef 5, 33 – 6, 4; Mt 2, 19-23
La benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza Dio fece posare sul capo di Giacobbe; lo confermò nelle sue benedizioni, gli diede il paese in eredità: lo divise in varie parti, assegnandole alle dodici tribù. Da lui fece sorgere un uomo mite, che incontrò favore agli occhi di tutti, amato da Dio e dagli uomini. (Sir 44,23)
La benevolenza del Signore nei confronti dell’umanità si concretizza nell’organizzazione del popolo di Israele in tribù, governate tramite una discendenza familiare. Facendo riferimento a colui che è frutto della discendenza di Giacobbe, Mosè, la Scrittura lo definisce come «amato da Dio e dagli uomini». Quella realizzazione, però, non fu immediata, ma la storia della salvezza è caratterizzata anche da eventi negativi, come le traversie che dovette subire Giuseppe, figlio di Giacobbe, a causa dei suoi fratelli.
La festa della famiglia aiuta a considerare il suo grande valore, in quanto le relazioni che si vivono al suo interno sono l’occasione per vivere e condividere la benedizione del Signore; allo stesso tempo, ciò non avviene in forma automatica, ma è dono che si realizza come frutto dell’impegno e della conversione di tutti.
Preghiamo
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.
dal Salmo 111 (112)