Qo 8, 5b-14; Sal 89 (90); Mc 12, 38-44
La mente del saggio conosce il tempo opportuno. Infatti, per ogni evento vi è un tempo opportuno, ma un male pesa gravemente sugli esseri umani. L’uomo infatti ignora che cosa accadrà; chi mai può indicargli come avverrà? Nessun uomo è padrone del suo soffio vitale tanto da trattenerlo, né alcuno ha potere sul giorno della morte. (Qo 8,5b-8a)
Il tempo opportuno non è quello di chi pretende di conoscere già tutto prima che sia avvenuto, né di colui che si limita a constatare quanto già si è rivelato del passato. La vita scorre, è un dono del quale non abbiamo potere. Ciò non vuole dire, tuttavia, che essa corrisponda a una condanna, ma alla possibilità di riconoscere in ogni attimo che scorre un legame con gli altri, individuando il senso che si svela solo quando si sceglie di vivere in pienezza, senza restare a guardare con analisi che vorrebbero mettere l’esistenza a distanza, ma riconoscendone il meccanismo mettendosi in gioco accettando di esserne parte.
Preghiamo
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua collera,
consumiamo i nostri anni come un soffio.
dal Salmo 89 (90)