Per il terzo anno consecutivo torna a Palazzo delle Paure di Lecco, in occasione dell’Avvento, la mostra-evento “Capolavoro per Lecco”. L’iniziativa, promossa dalla Comunità pastorale e dall’Associazione culturale Madonna del Rosario in collaborazione con il Comune di Lecco, intende proporre un evento espositivo di grande valore spirituale, artistico e culturale collocato in un contesto “laico” con l’obiettivo di favorire, attraverso l’arte, l’incontro con il Mistero della Salvezza.
La proposta fa seguito al successo di pubblico e di critica delle due precedenti edizioni: la prima, tenutasi dal 5 dicembre 2019 al 2 febbraio 2020, che ha avuto quale protagonista l’opera del Tintoretto “Annunciazione del Doge Grimani” e la seconda, dal titolo “Lotto. L’inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi”, svoltasi dal 5 dicembre 2020 al 4 luglio 2021, con il dialogo tra l’opera Madonna con il Bambino e i Santi Giovanni Battista e Caterina d’Alessandria di Lorenzo Lotto e le sette tele Esercizio di Lettura di Giovanni Frangi.
L’edizione 2021
“Storie salvate. Tre Natività del Cinquecento da riscoprire” il titolo dell’evento di quest’anno. E, non a caso, l’edizione 2021 ruota attorno al tema della Natività, nella sua forma di rappresentazione più consueta ma anche più narrativa, con l’efficacia della presenza di vari personaggi partecipanti che si traduce nella tradizione cristiana del Presepe. I tre dipinti che vengono presentati appartengono all’area lombardo-veneta del Cinquecento e, per ragioni diverse, non sono stati quasi mai visti o considerati dagli studi, spesso a causa dei luoghi dove sono conservati (due di questi in collezione private).
Due i curatori di questa edizione: Giovanni Valagussa, che si è occupato anche delle precedenti esposizioni, e Antonio Mazzotta. Le tre opere esposte saranno: la Natività di Andrea Previtali (circa 1520) custodita presso il Santuario di Santa Maria Nascente di Arconate (Parrocchia di Sant’Eusebio di Arconate) , l’Adorazione dei pastori di un pittore veneto (Jacopo Bassano (?) – circa 1530-1535) e l’ Adorazione dei pastori di Giovanni Battista Moroni (circa 1550-1555), entrambe provenienti da collezioni private.
Il percorso espositivo
L’esposizione si terrà al primo piano di Palazzo delle Paure, polo espositivo-museale di Lecco, rendendo protagonista la città attraverso la valorizzazione di uno spazio culturale cittadino come luogo comune identitario in cui la fruizione dell’opera d’arte diventa patrimonio condiviso capace di costruire relazioni.
Attraverso il percorso espositivo e l’allestimento si vuole creare un intreccio di relazioni capace di stimolare attivamente l’interesse e la riflessione del visitatore, al fine di conferire ai quadri una nuova esistenza vitale intesa anche quale valorizzazione e studio critico, potenziare il contatto con i dettagli perché conversino con lo spettatore ed entrino in scena animandosi ed accrescere la dinamica relazionale opera/spettatore non utilizzando solo la sfera razionale e logico-cognitiva, ma anche empatica e visivo-emozionale.
Al contempo si intende creare un’esperienza di visita aperta, in cui ciascuno riconosca nelle opere il proprio riflesso e la propria umanità. Senza timore che gli artisti in dialogo, una volta esposti, assumano significati per ciascuno nuovi e diversi. Proprio per questo il percorso di visita sarà curato in modo da creare una rete di connessioni: parola; opere; esperienza in mostra; approfondimenti affinché ciascun visitatore o gruppo di visitatori possa proseguire nella fruizione dell’opera ben oltre il momento guidato della visita.
Protagonisti i giovani
La divulgazione dei contenuti dell’opera, valicando la semplice proposta di “offerta didattica”, è affidata esclusivamente alla visita guidata a cura degli studenti delle scuole superiori del territorio, preparati attraverso un apposito percorso di formazione. Quest’anno saranno oltre 180 gli studenti provenienti da 9 scuole di Lecco e provincia.
Il lavoro di formazione e di stage in cui verranno coinvolti, permetterà loro di alimentare la propria curiosità intellettuale mediante l’incontro diretto con le opere d’arte. Inoltre la dimensione espositiva pubblica sarà strumento efficace che darà l’opportunità ad ognuno di esprimere le proprie emozioni e di elaborarle, così da trasformare la relazione con il pubblico in un momento di crescita personale.
Per i fruitori della mostra, la mediazione dei giovani durante il percorso di visita permetterà di avvicinare le opere con una immediatezza di linguaggio adatta anche ad un pubblico non specialistico, senza compromettere la correttezza e la complessità dei contenuti.