21/11/2008
di Daniela CERUTI
Coordinatrice dell’associazione “A piccoli passi”
L’affido familiare è un tema ancora sconosciuto, che evoca abbandoni e impegno, che si fa fatica a distinguere dall’adozione e che ai più sembra una possibilità per super-famiglie decisamente “fuori dal normale”. Consiste nell’accogliere un minore da 0 a 18 anni nella propria famiglia per un tempo definito, all’interno della settimana o dell’anno (i pomeriggi, il week-end, le vacanze) o nell’arco temporale che in genere va dai 6 mesi ai 2 anni.
L’attività principale di una realtà come “A piccoli passi” è proprio la sensibilizzazione sulla questione affido. L’associazione nasce a Milano nel 1999 nel quartiere di San Siro, all’interno di una casa popolare come tante in quelle strade, densamente popolate da anziani, malati psichiatrici e soprattutto famiglie immigrate dai Paesi del Nordafrica.
Per quanto riguarda l’impegno nell’affido, per tutta la durata la famiglia è seguita dagli operatori sociali di riferimento del minore e da quelli dell’associazione: la famiglia affidataria agevola i contatti tra il minore e il nucleo d’origine secondo le modalità decise dall’assistente sociale.
L’associazione da ormai 10 anni svolge questo lavoro a Milano, in particolare in zona 6 e 7 (Lorenteggio, Barona, Giambellino e Baggio) e nel luglio 2007 ha firmato il Protocollo d’Intesa con il Comune di Milano per la sensibilizzazione, la selezione e la formazione di famiglie affidatarie. Mensilmente si riuniscono due gruppi di famiglie affidatarie e si confrontano sull’esperienza che stanno vivendo, seguiti dagli operatori dell’associazione: assistente sociale, psicologa ed educatrice.
La Provincia di Milano ha poi indetto un bando nella primavera 2008 per finanziare progetti di aiuto a famiglie a rischio di fragilità sociale e “A piccoli passi” ha ricevuto l’incarico di lavorare a Buccinasco, Corsico, Cesano Boscone, Cusago, Assago e Trezzano sul Naviglio sul tema dell’affido familiare.
Il progetto “Una famiglia in più”, della durata iniziale di un anno, prevede un lavoro congiunto tra l’associazione, gli operatori sociali del territorio, gli psicologi della Tutela minori e le famiglie dei sei Comuni per evidenziare i bisogni dei minori e creare una rete di famiglie che possa sostenerli.
Si comincerà nei prossimi giorni a sensibilizzare il territorio per far conoscere la realtà dell’affido familiare attraverso una mostra dal titolo “A Fido – I wish you were here” (vedi box, ndr). L’obiettivo è che le famiglie siano almeno incuriosite e vadano a “farsi emozionare” dagli oggetti che minori in affido, famiglie e operatori hanno deciso di “affidare” all’artista Laura Morelli per l’allestimento della mostra. In quella sede saranno inoltre a disposizione gli operatori dell’associazione per dare tutte le informazioni.
Dopo questo momento iniziale pubblico aperto a tutti (la mattinata del 24 novembre è dedicato agli esperti), gli operatori organizzeranno incontri di conoscenza nelle parrocchie o presso altri spazi pubblici per far conoscere il tema e accostare le famiglie. Chi desidererà candidarsi avrà a disposizione un’équipe di professionisti che lo aiuterà ad orientare questa decisione di apertura sociale.
Pensiamo davvero, come ha ricordato quest’anno anche il cardinale Dionigi Tettamanzi, che l’affido e l’apertura siano un dovere per ogni uomo e soprattutto per un cristiano, che può declinarsi in tanti modi anche attraverso l’affido familiare, gesto gratis per eccellenza, che consiste nell’accogliere un bambino con un grande bisogno, soprattutto affettivo, farlo crescere e poi lasciarlo andare verso la propria strada.
Info: tel. 02.48713697 – info@apiccolopassi.org