Il progetto “Madre adolescente: due minori a rischio”, promosso da Fondazione Ambrosiana per la Vita in partnership con Università di Milano Bicocca, in collaborazione on A.O. San Paolo e con il contributo di Fondazione Cariplo, è giunto al termine del secondo anno di sperimentazione. I risultati del progetto e la nuova sperimentazione sul territorio saranno presentati martedì 4 giugno presso la Sala conferenze della Cascina Grande di Rozzano, a partire dalle 10.30.
«Fondazione Cariplo ha creduto sin dall’inizio a questo progetto nella consapevolezza che aiutare le giovani madri in un momento tanto importante e delicato è fondamentale – dichiara Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo -. La fiducia nei giovani, negli adolescenti, è un segnale di ricrescita e di sviluppo sociale. Non possiamo permettere che giovani mamme vivano da sole un’esperienza che cambierà per sempre la loro vita e che le avverse condizioni economiche e sociali le inducano alla disperazione davanti all’attesa di un bimbo. Sappiamo allo stesso tempo che è altrettanto fondamentale non soffermarsi all’assistenza, occorre l’educazione e la prevenzione alle situazioni di disagio che portano queste ragazzine a diventare mamme così giovani».
I risultati raggiunti sono importanti: 67 giovani donne (età media 18 anni) contattate e seguite durante la gravidanza e fino al compimento di un anno del bambino, con un supporto sia medico sia psico-pedagogico che ha permesso di svolgere un’utile prevenzione contro l’insorgere di comportamenti non adeguati da parte delle mamme, per il benessere del bambino. Da marzo 2011 a marzo 2013 l’Ambulatorio Giovani Gravidanze, avviato presso l’A.O. San Paolo, ha incontrato 24 ragazze (età media 17,8 anni) svolgendo colloqui di supporto e interviste. Il Servizio di Accompagnamento alla Crescita ha incontrato 43 mamme (età media 18,9 anni) e i loro bambini. 45 i neonati seguiti, con oltre 130 colloqui di incontro e accoglienza, 130 controlli e valutazioni neuropsicomotorie e 140 colloqui di monitoraggio dello sviluppo del bambino.
«Sebbene sia difficile stabilire un nesso causale tra maltrattamento infantile e successiva gravidanza in età adolescenziale, in letteratura emerge che tra il 50 e il 60% di questi soggetti hanno una storia di abuso fisico/psichico e la nostra casistica è in linea con tali dati», afferma Alessandro Albizzati, Vice-Direttore del Reparto di Neuropsichiatria Infantile, A. O. San Paolo. «Il servizio di sostegno alle mamme adolescenti avviato presso l’Ospedale San Paolo, allineato ai progetti di prevenzione internazionali, ha dato risultati molto positivi, confermando l’utilità di svolgere prevenzione fin dai primi mesi di vita – spiega Cristina Riva Crugnola, responsabile scientifico del progetto e professore associato di psicologia dello sviluppo e dell’educazione dell’Università di Milano-Bicocca -. Abbiamo verificato che le mamme adolescenti da noi seguite, quasi sempre in difficoltà dopo il parto nell’occuparsi del bambino e a rischio di depressione post-partum, al compimento del primo anno hanno aumentato la loro capacità di accudimento del bambino, e i bambini hanno costituito legami sicuri verso le loro mamme. La prevenzione è rivolta ai bambini, ma anche alle mamme: molte delle ragazze seguite sono state aiutate a trovare nuovi percorsi di crescita insieme ai loro bambini».
Nel suo ultimo anno di sperimentazione il progetto “Madre adolescente: due minori a rischio” rilancia con una proposta innovativa stringendo una partnership sul territorio. Fondazione Ambrosiana per la Vita crede fortemente nel lavoro in rete e ha avviato un dialogo con le associazioni e gli enti locali per analizzare i bisogni del territorio e diffondere la sperimentazione nell’hinterland milanese. Fondazione Ambrosiana per la Vita intende attivare sportelli di informazione e di assistenza per le giovani mamme con meno di 21 anni e in questa direzione va anche la partnership avviata con il Comune di Rozzano, che ha accolto con interesse il progetto “Madre adolescente: due minori a rischio”.
«È necessario un sostegno alla genitorialità con lo scopo preventivo di andare ad accrescere il patrimonio di risorse che la famiglia possiede, ma che spesso non utilizza o che pensa di non avere – afferma Mario Opreni, presidente della Fondazione Ambrosiana per la Vita -. A due anni dal lancio del progetto possiamo ritenerci soddisfatti dei risultati finora ottenuti, che si misurano non tanto sui numeri quanto sul benessere acquisito e aumentato di ciascuna coppia mamma-bambino. Crediamo fortemente che il benessere acquisito da queste famiglie si traduca in un benessere per l’intera comunità sia nel presente, sia come investimento per il futuro. Proprio per questo riteniamo sia importante che esperienze come questa trovino i giusti spazi e le necessarie collaborazioni di rete pubblico-privato sul territorio, per aiutare a superare le fragilità, nell’interesse e nella responsabilità di ciascuna comunità».