La pandemia ha provocato lutti e povertà. Ha sconvolto la nostra vita quotidiana, costringendoci a modificare il modo con cui lavoriamo, viaggiamo, studiamo, ci relazioniamo agli altri. In un anno e mezzo abbiamo sperimentato la Dad e lo smartworking. Ci siamo resi conto che i tempi ci chiedevano di cambiare, ma non tutti erano pronti al cambiamento. C’erano studenti che non avevano un pc per seguire le lezioni da casa. C’erano lavoratori che non potevano svolgere le loro mansioni da remoto o che, smettendo di lavorare, non erano coperti da aiuti sufficienti.
La tempesta perfetta del Covid ha sollevato un’onda lunga di conseguenze di cui ancora ignoriamo la portata, ma che certamente non si esauriranno in breve tempo. Proprio L’onda lunga è anche il titolo del docufilm del regista Simone Pizzi, che sarà presentato in Sala Alessi di Palazzo Marino giovedì 11 novembre alle 10.15. Prodotto dalla “Coop In Dialogo – cultura e comunicazione. Impresa sociale” con il contributo di Fondazione di Comunità Milano e in collaborazione con Acli, Azione Cattolica, Caritas Ambrosiana e Comunità Sant’Egidio, il documentario racconta storie emblematiche vissute nei lunghi mesi di lockdown: una badante rumena che assiste un anziano e si ammala scoprendo di non avere sufficienti tutele, un portiere di notte che perde il lavoro in una Milano che non ha più turisti, una mamma immigrata che deve contenere la paura dei suoi bambini, una studentessa che al primo anno di università non “tocca banco”.
Dietro queste storie vere, il regista mostra una città spaventata, ma che reagisce a livello personale e di gruppo. Disoccupati che dedicano tempo ai Centri di ascolto delle parrocchie, volontari in visita a persone rimaste sole e asserragliate in casa, cassaintegrati che aiutano negli hub alimentari della Caritas. E ancora i titolari di un ristorante sociale rimasti senza clienti che decidono di cucinare per i senzatetto, gli impiegati di una libreria-caffetteria che si inventano modi nuovi per restare in contatto con i propri avventori in attesa di poterli incontrare di nuovo in presenza.
Sullo sfondo emerge l’impegno delle istituzioni pubbliche e private per affrontare una situazione del tutto inedita: dal varo del Fondo San Giuseppe, voluto dall’arcivescovo Mario Delpini e dal sindaco Giuseppe Sala, per offrire un aiuto economico immediato a chi perdeva il lavoro, fino al sostegno di Fondazioni bancarie ad associazioni e cooperative mobilitate per l’emergenza.
Che cosa rimarrà di tutto questo? Il documentario si chiude con una domanda aperta a cui tocca a tutti rispondere, facendo tesoro di quanto imparato da questo lungo periodo che ancora non si è concluso. Il film sarà distribuito nelle parrocchie su richiesta (inviare mail a docufilm@coopindialogo.it)
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, con prenotazione alla email docufilm@coopindialogo.it (attendere conferma)
Accrediti alla Sala dalle ore 10.15, green pass obbligatorio