Anche quest’anno, come fu nel 2020, la Penitenzieria apostolica ha esteso la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria per tutto il mese di novembre. Solitamente questa possibilità era offerta solo per l’Ottava dei morti.
Il Catechismo della Chiesa cattolica così presenta l’indulgenza: «È la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi» (1471).
Ogni peccato, nel Sacramento della riconciliazione, è perdonato. È un ritorno pieno alla comunione con Dio perché ogni pena eterna è cancellata dalla Grazia del Sacramento. Rimangono tuttavia le pene temporali conseguenti al peccato. La Chiesa, in virtù del potere di legare e sciogliere ricevuto da Cristo, interviene a favore del cristiano mettendolo in comunione con il tesoro dei meriti di Cristo, della Beata Vergine e dei santi così che, sperimentando la ricchezza della misericordia, ottenga da Dio anche la remissione della pena temporale in maniera parziale o plenaria.
Nella comunione dei santi l’indulgenza può essere ottenuta anche per i nostri defunti, così che siano liberati dalle pene temporali dovute ai loro peccati.
Il decreto della Penitenzieria apostolica dice: «L’indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti».
Per ottenere l’indulgenza, oltre alla visita al cimitero con una preghiera per i defunti, siamo invitati a recitare il Credo, il Padre nostro e una preghiera per il Papa. Nei giorni precedenti o successivi è necessario accostarsi al Sacramento della riconciliazione e ricevere l’Eucaristia.
Nel decreto citato si afferma: «Dalla rinnovata generosità della Chiesa i fedeli attingeranno certamente pii propositi e vigore spirituale per indirizzare la propria vita secondo la legge evangelica, in filiale comunione e devozione verso il Sommo Pontefice, visibile fondamento e pastore della Chiesa cattolica».