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Emergenza

Rom, il Natale in una capanna

Dopo gli sgomberi effettuati in dicembre in via Monte Altissimo, in viale Certosa e sotto il cavalcavia di Bacula, che hanno coinvolto una quarantina di famiglie

23 Dicembre 2012

In dicembre oltre quaranta famiglie Rom sono state allontanate da tre campi abusivi: fra loro anche bambini che frequentano la scuola.

Tra neve e freddo il 3 dicembre in via Monte Altissimo sono state sgomberate trenta famiglie con bambini iscritti alle primarie del quartiere. Lo stesso giorno nuovo sgombero di famiglie Rom in viale Certosa, dove sono stati coinvolti due bambini che frequentano la scuola elementare. Il terzo sgombero è stato effettuato il 5 dicembre sotto il cavalcavia di Bacula, da dove sono state allontanate cinque famiglie (due delle quali reduci da via Monte Altissimo).

Flaviana Robbiati, una delle “mamme-maestre” di Rubattino, conosce una donna Rom sgomberata: «Suo figlio – precisa – frequenta regolarmente la scuola, l’unico posto dove può stare al caldo e mangiare». La donna Rom aveva una tenda che non è riuscita a salvare durante lo sgombero. Ora vive in una baracca allestita di fretta con il marito. In questi giorni di freddo intenso chiede indumenti pesanti, scarpe per i figli e coperte, sia per coprirsi, sia per foderare le pareti della baracca per isolarsi dal freddo. «Ho della frutta e qualche panettone – racconta Flaviana -. Vado a trovarla ed entro nella baracca. Mi offre un caffè. Albert (7 anni) toglie il quaderno dallo zaino per farmelo vedere; tratti incerti, un po’ troppo per un bambino che fa la seconda, ma gli brillano gli occhi quando parla dei compagni e della maestra…».

Un’altra maestra dice: «Sono cattolica e Gesù è nato in una capanna perché era come un Rom. Pensiamoci un attimo! Un bambino sgomberato lo ricorderà tutta la vita, come il bambino picchiato o maltrattato. Ricordiamoci che il bambino è il futuro».

La Comunità di Sant’Egidio da tempo segue famiglie Rom aiutando i bambini nel percorso di scolarizzazione. Per la prima volta i suoi volontari non hanno potuto, come in passato, essere presenti nell’emergenza dello sgombero per dare un aiuto alle famiglie e ai bambini. La Comunità continua la raccolta di fondi per le borse di studio a favore della scolarizzazione. Chi desidera sostenere il progetto può scrivere al seguente indirizzo: santegidio.rubattino@gmail.com

Pranzo con Sant’Egidio

Nonostante una situazione pesante, anche per le famiglie Rom ci sarà Natale. «In programma - dice Elisa Giunipero della Comunità di Sant’Egidio - abbiamo il pranzo di Natale il 25 dicembre. Sono invitate tutte le famiglie Rom che seguiamo, anche quelle che hanno subito gli ultimi sgomberi». È previsto un grande pranzo in diversi punti della città. Saranno più di mille gli ospiti: Rom, senza fissa dimora, anziani, persone di strada con le quali da tempo i volontari della Comunità di Sant’Egidio hanno stretto un rapporto di amicizia. Saranno impegnati tutto il giorno di Natale più di 200 volontari che serviranno il pranzo a tutti gli invitati. «L’idea - continua Elisa - è quella della famiglia che si riunisce e si ricostituisce per il Natale».