Da un lato l’indignazione per gli scandali che hanno coinvolto la Regione Lombardia, dall’altro l’ostinata ricerca di motivi di fiducia e del “bene comune” come valore da salvaguardare: questa la molla che ha spinto alcune associazioni ed enti cattolici che operano a Milano e in Lombardia a stilare e sottoscrivere un “documento-decalogo” a uso degli elettori, il 24 e il 25 febbraio chiamati a scegliere, attraverso il voto di preferenza, i membri del Consiglio regionale, oltre al Presidente.
I firmatari del documento sono: Acli Milano e Monza-Brianza, Azione Cattolica Ambrosiana, Centro Italiano Femminile, Città dell’uomo, Fondazione Ambrosianeum e Fondazione Lazzati.
Da un modo di fare politica attento alle opposizioni alla razionalizzazione della macchina amministrativa, dalla salvaguardia del welfare e dal sostegno ai cittadini stranieri alla tutela dell’occupazione, dal coraggio nell’affrontare i nodi cruciali rappresentati da sanità, trasporti ed equilibrio idrogeologico alla corretta gestione dell’Expo 2015, per arrivare al sostegno alla cultura e alla ricerca, il decalogo passa in rassegna le priorità programmatiche del “candidato ideale”, indispensabili per garantire una svolta concreta alla gestione della realtà regionale.
In allegato nel box in alto a sinistra il testo completo del Decalogo