Ammonta a 316 milioni di euro la spesa annuale delle famiglie milanesi in libri, giornali e riviste. A dirlo è un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del Registro imprese, aggiornati al terzo trimestre 2010 e 2011. Un dato sicuramente rilevante in un Paese spesso noto per la poca affezione alla lettura.
Tra attività editoriali e commerciali, sono 5.652 le imprese che si occupano di libri, giornali e carta stampata in Lombardia: esattamente un quinto del totale nazionale, che conta oltre 32.200 imprese. Dati che fanno ben sperare, in linea con una generale tendenza del mercato. «Il 2012 sarà un anno di transizione, in cui saranno poste le basi per la tenuta dell’economia e per la successiva ripresa a partire dall’anno seguente – dichiara Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, delineando le previsioni economiche del territorio per quest’anno -. I dati ci mostrano una fase di assestamento e allo stesso tempo di tenuta con uno scenario più positivo a livello milanese e lombardo. Il 2012 si presenta, quindi, come un anno importante per ripartire con nuove iniziative per la crescita del sistema delle imprese e della competitività. È necessario un impegno condiviso delle istituzioni per il rilancio del sistema territoriale».
A detenere la palma delle città in cui le attività editoriali sono più diffuse è Milano, con 2.261 imprese. Più staccata Brescia con 562, quindi Bergamo con 504. Un settore che non conosce crisi: nelle province di Monza e Brianza, Lecco e Sondrio si registra infatti una crescita annua rispettivamente del 3%, del 2,2% e dell’1,5%.
Il capoluogo lombardo è anche la seconda provincia italiana per numero di attività connesse al settore della carta stampata, subito dopo Roma (con 2.843 attività). Nella classifica nazionale anche Brescia e Bergamo riescono a entrare tra le prime 20 città, rispettivamente al nono e al tredicesimo posto.
A Milano, in particolare, la spesa è stata di 455 euro annui a famiglia: 226 per i libri, 196 per giornali e riviste e 34 per i testi scolastici. Una cifra che arriva a 1.138 euro se si considerano solo gli effettivi acquirenti. Cifre ben distribuite: il 52,3% delle famiglie acquista libri, il 46% giornali e riviste e il 12% testi scolastici.