Il 27 agosto 1911, a Milano, nel ristorante «L’Orologio» – esclusivo cenacolo di artisti, intellettuali e sportivi che tre anni prima aveva già tenuto a battesimo la nascita dell’Inter -, i principali calciatori-arbitri di quel periodo (all’epoca era consentito il doppio ruolo) fondarono l’Associazione Italiana Arbitri (Aia), con l’obiettivo di tutelare l’autonomia dei direttori di gara dalla Federazione e dai club. A 110 anni esatti da quell’evento, che ha segnato l’inizio di una tradizione ancora oggi ai vertici del calcio mondiale, venerdì 27 agosto, alle 11, nel Duomo di Milano, l’Arcivescovo presiederà una celebrazione eucaristica per l’Aia.
La Messa in Duomo rappresenta il culmine delle iniziative predisposte dall’Associazione per sottolineare l’anniversario. Tra queste – oltre a un video celebrativo, al logo ufficiale e a un numero speciale della rivista L’Arbitro -, c’è il percorso mediatico «Aia 110 e lode», avviato il 9 maggio e che, per ognuna delle 207 Sezioni dell’Associazione, ricorda sul sito web e sui canali social gli associati che hanno lasciato un segno nella storia del sodalizio. «Un evento originale e innovativo, che parte dal territorio, dando voce a chi ha fatto la storia dell’Aia partendo dalla periferia – così l’ha presentato il presidente nazionale Alfredo Trentalange -. È soprattutto quindi un riconoscimento a chi ha percorso le strade della nostra Associazione prima di noi. Una presa di coscienza di chi deve essere un esempio, e lo è stato grazie a uno stile, a un basso profilo, avendo a che fare con i giovani e facendolo lontano dai riflettori».
Tra le iniziative per l’anniversario, è allo studio anche un evento speciale dedicato a 110 giovani arbitri provenienti da ogni parte d’Italia, in rappresentanza di tutti i 30 mila associati. «Il modo migliore per celebrare il passato è preparare il futuro: ci sono mille possibilità per festeggiare un anniversario, noi abbiamo scelto di investire sulle ragazze e i ragazzi che costruiranno l’Aia del domani – spiega Alberto Zaroli, Componente del Comitato nazionale che si sta occupando delle iniziative -. L’anniversario serve a ricordare che abbiamo radici forti e profonde, ma anche a non dimenticarci che sono le foglie verdi a dare energia ai grandi alberi e ossigeno al pianeta. Onore quindi ai protagonisti delle tante storie che racconteremo, ma soprattutto spazio a chi deve scrivere le prossime pagine e vivere nuove emozioni».