Dal prossimo anno pastorale, precisamente dopo la Pasqua 2022, la Chiesa ambrosiana tornerà alla modalità tradizionale della scelta del Ministro della Cresima, secondo le indicazioni diocesane e l’elenco ufficiale dei Ministri stabili. Lo scrive il Vicario generale, monsignor Franco Agnesi, in una nota indirizzata a parroci e responsabili di Comunità pastorali (in allegato). Il Vicario sottolinea le «modalità creative e generose di catechesi, di preghiera, di legami educativi», attuate nelle parrocchie anche durante la pandemia, grazie all’impegno di sacerdoti, «catechisti e catechiste, consiglieri pastorali, consacrate e famiglie», e ricorda come «in tutte le comunità si sono celebrati i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana»: pur nel rispetto dei protocolli sanitari, si sono svolte «celebrazioni ben curate e partecipate con intensità».
Durante lo scorso anno, date le condizioni di emergenza, «si è data ai parroci la possibilità di chiedere la facoltà di amministrare il sacramento». Ma Agnesi ricorda che «il ministro della Cresima deve significare il legame con il Vescovo diocesano… per esprimere una dimensione ecclesiale della vita cristiana più ampia della comunità locale». Ecco quindi il ritorno alle modalità consuete, insieme all’indicazione di celebrare in modo distinto la Prima Comunione e la Cresima.