Conosciamo la vita e la storia di san Medardo dalle due Vitae di lui, scritte poco dopo la sua morte e da altri documenti più tardi, del IX e dell’XI secolo, che sostanzialmente concordano tra di loro. Medardo nacque nel Vermandois (regione di St-Quentin in Francia) da una famiglia nobile: il padre era di stirpe franca e la madre gallo-romana. La sua caratteristica è che visse la carità cristiana fino al punto da essere il benefattore e il protettore dei ladri dei suoi stessi beni. Le Vitae narrano di miracoli compiuti proprio a loro vantaggio.
Quando fu eletto all’episcopato, la storia di san Medardo si inserì nell’opera di evangelizzazione della Francia del VI secolo affidata ai vescovi. Un episodio di questo periodo della sua vita è narrato nella Vita della regina santa Radegonda, moglie di Clotario, la quale, dopo aver abbandonato il marito reo di fratricidio, si presentò a Medardo, chiedendogli di consacrarla a Dio. E il vescovo le impose le mani consacrandola diaconessa. Medardo morì poco dopo, verso il 560. Il re Clotario accorse al suo letto e ne implorò l’estrema benedizione. Fece poi trasportare il corpo a Soissons, sua capitale, e sulla tomba fece erigere una grande basilica con annesso monastero.
San Medardo, vescovo
Martedì della settimana della II Domenica dopo Pentecoste