Un’associazione di famiglie che fa capo all’Associazione Mondo di Comunità e Famiglia, nata con l’esperienza avviata da Bruno ed Enrica Volpi a Villapizzone. È la Comunità Nicodemo di Cesano Maderno, presso cui l’Arcivescovo, nella terza settimana di Quaresima, propone la sua preghiera “Epiousios. Il pane di oggi”.
«Siamo una delle prime comunità “figlie” di Villapizzone, esistendo dal 1999», spiega Angela Passoni, 59 anni, insegnante in una Scuola primaria molto particolare, quella del Reparto di Ematologia pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza: nella Comunità è entrata fin dall’inizio, giovane con due figli a carico, dopo la morte del marito.
Come si configura la vostra realtà?
Ogni associazione di MCF (Mondo di Comunità e Famiglia) ha il suo nome, il suo carisma, ma è in rete con le altre. La nostra Comunità vive in una villa del Settecento, ristrutturata da noi, con una corte comune.
Quanti siete?
Attualmente siamo cinque famiglie, di cui tre “storiche”, presenti dagli inizi, e due arrivate recentemente. In totale 21 persone: noi delle “vecchie” famiglie siamo anche nonni, ma i nostri figli sono andati per la loro strada, mentre i nuclei più giovani hanno figli piccoli e grandi. Il motivo per cui ci siamo associati è condividere le nostre vite: ogni famiglia ha la sua casa e un’identità ben precisa, ma la coppia di genitori è in rete con le altre. Ci troviamo una volta a settimana per una condivisione, in cui si discutono problemi pratici comuni o semplicemente ci si stimola gli uni gli altri per cammini che vengono proposti.
Quindi autonomia, ma anche condivisione e comunione sulle questioni che interessano tutti…
Mi pare importante sottolineare, per esempio, che facciamo cassa comune, accreditando i nostri stipendi in un unico conto bancario, da cui ciascuno prende quello di cui ha bisogno, perché vi è totale fiducia reciproca. Alcune spese vengono fatte a livello centrale, come quelle che riguardano l’elettricità e il riscaldamento. Una cosa tipica di Nicodemo: ci piace discutere cosa comperare e in quali supermercati, perché teniamo alla sobrietà e al consumo intelligente e solidale.
L’Arcivescovo propone la sua preghiera da una cucina…
Si tratta della cucina di una delle nostre famiglie. Prestiamo attenzione a ciò che chiamiamo “sovranità familiare”, anche se ci “contaminiamo” molto a livello ideale e concreto: ci si presta, infatti, le auto gli uni altri, i più grandi fanno babysitteraggio per i più piccoli, ma sostanzialmente ogni famiglia rimane con le sue regole e il suo modo di vivere.
Come siete arrivati negli spazi del complesso di Cesano Maderno?
L’Associazione MCF riceve in comodato d’uso immobili che sarebbero altrimenti abbandonati: se ci sono famiglie interessate, ci si impegna, si mettono risorse economiche e vitali nella ristrutturazione degli ambienti. Così è stato per noi, che abbiamo costruito i nostri appartamenti e che oggi facciamo anche accoglienza tramite l’affido familiare di minori o, molto più spesso, di giovani in difficoltà proposti dai Servizi sociali o da persone e realtà che conosciamo.