Un’esperienza di oltre 20 anni quella della compagnia teatrale di Magenta, nata quasi per caso per radunare i giovani delle parrocchie che già si cimentavano nell’arte del recitare. Il primo spettacolo risale al 1986 in occasione del convegno diocesano «Farsi prossimo» che si tenne ad Assago. Ogni decanato infatti doveva compiere un gesto di carità e i ragazzi del magentino scelsero di realizzare una pièce per raccogliere fondi destinati a una casa di accoglienza che avrebbe dovuto aprire nella zona.
«All’inizio – spiega Alberto Baroni – facevamo soprattutto musical, per coinvolgere tanta gente: al primo spettacolo il cast contava infatti un’ottantina di persone». In seguito la compagnia passò al teatro dialettale, ma il vero rilancio fu nel 1994 con lo spettacolo su Gianna Beretta Molla in occasione della chiusura del processo che l’avrebbe riconosciuta venerabile. Nella cornice di «Bustogiovani», il grande raduno diocesano dell’Azione cattolica, il musical ottenne un grande successo, con 27 repliche per un totale di 7 mila spettatori. Intanto a Magenta veniva costruito il Cinemateatro Nuovo della parrocchia S. Martino Vescovo e la gestione della sala della comunità fu affidata alla compagnia teatrale. Questo nuovo impegno e il moltiplicarsi delle iniziative (rassegne, incontri nelle scuole e nelle biblioteche…) convinse i promotori a creare un’associazione. Nel 2001 nasceva infatti Ariel (www.arielmagenta.com), un nome dal duplice significato: lo spiritello dell’aria nella «Tempesta» di Shakespeare e l’acronimo che corrisponde ad «Approfondimento, ricerca, innovazione, educazione ai/dei linguaggi».
Fu l’anno della grande svolta con la decisione di puntare sul teatro di narrazione: prese il via la nuova rassegna «Ti racconto un libro» (www.tiraccontounlibro.it) che coinvolse diverse compagnie. A ognuna veniva affidata la stesura del testo, la regia e la messa in scena, ma con qualche vincolo: «La narrazione doveva essere di 60 minuti, non si recitava e non dovevano esserci azioni sceniche», spiega Baroni. I romanzi quindi non vengono letti, ma raccontati da narratori e il «copione» naturalmente è inedito, riscritto dalla compagnia che lo realizza. L’ultima rassegna, che è andata in scena da ottobre a dicembre, era dedicata a capolavori di donne. «Negli ultimi anni abbiamo anche ripreso lo spettacolo su santa Gianna Beretta Molla in occasione della sua canonizzazione – dice Colombo -, ma soprattutto abbiamo messo in scena il dramma di Aldo Moro con oltre 30 repliche, non solo in provincia di Milano, ma in tutto il Nord Italia, da Moncalieri a Padova. Abbiamo fatto anche uno spettacolo su Vittorio Bachelet che ci è stato commissionato dall’Azione cattolica italiana per il 25° della morte e lo abbiamo messo in scena alla XII Assemblea nazionale di Ac». Nel 2009 Ariel volta pagina e decide di raccontare la Bibbia: un progetto assolutamente inedito che non deluderà il pubblico. Un’esperienza di oltre 20 anni quella della compagnia teatrale di Magenta, nata quasi per caso per radunare i giovani delle parrocchie che già si cimentavano nell’arte del recitare. Il primo spettacolo risale al 1986 in occasione del convegno diocesano «Farsi prossimo» che si tenne ad Assago. Ogni decanato infatti doveva compiere un gesto di carità e i ragazzi del magentino scelsero di realizzare una pièce per raccogliere fondi destinati a una casa di accoglienza che avrebbe dovuto aprire nella zona. «All’inizio – spiega Alberto Baroni – facevamo soprattutto musical, per coinvolgere tanta gente: al primo spettacolo il cast contava infatti un’ottantina di persone». In seguito la compagnia passò al teatro dialettale, ma il vero rilancio fu nel 1994 con lo spettacolo su Gianna Beretta Molla in occasione della chiusura del processo che l’avrebbe riconosciuta venerabile. Nella cornice di «Bustogiovani», il grande raduno diocesano dell’Azione cattolica, il musical ottenne un grande successo, con 27 repliche per un totale di 7 mila spettatori. Intanto a Magenta veniva costruito il Cinemateatro Nuovo della parrocchia S. Martino Vescovo e la gestione della sala della comunità fu affidata alla compagnia teatrale. Questo nuovo impegno e il moltiplicarsi delle iniziative (rassegne, incontri nelle scuole e nelle biblioteche…) convinse i promotori a creare un’associazione. Nel 2001 nasceva infatti Ariel (www.arielmagenta.com), un nome dal duplice significato: lo spiritello dell’aria nella «Tempesta» di Shakespeare e l’acronimo che corrisponde ad «Approfondimento, ricerca, innovazione, educazione ai/dei linguaggi».Fu l’anno della grande svolta con la decisione di puntare sul teatro di narrazione: prese il via la nuova rassegna «Ti racconto un libro» (www.tiraccontounlibro.it) che coinvolse diverse compagnie. A ognuna veniva affidata la stesura del testo, la regia e la messa in scena, ma con qualche vincolo: «La narrazione doveva essere di 60 minuti, non si recitava e non dovevano esserci azioni sceniche», spiega Baroni. I romanzi quindi non vengono letti, ma raccontati da narratori e il «copione» naturalmente è inedito, riscritto dalla compagnia che lo realizza. L’ultima rassegna, che è andata in scena da ottobre a dicembre, era dedicata a capolavori di donne. «Negli ultimi anni abbiamo anche ripreso lo spettacolo su santa Gianna Beretta Molla in occasione della sua canonizzazione – dice Colombo -, ma soprattutto abbiamo messo in scena il dramma di Aldo Moro con oltre 30 repliche, non solo in provincia di Milano, ma in tutto il Nord Italia, da Moncalieri a Padova. Abbiamo fatto anche uno spettacolo su Vittorio Bachelet che ci è stato commissionato dall’Azione cattolica italiana per il 25° della morte e lo abbiamo messo in scena alla XII Assemblea nazionale di Ac». Nel 2009 Ariel volta pagina e decide di raccontare la Bibbia: un progetto assolutamente inedito che non deluderà il pubblico.
La storia
Tutto nasce da un gesto di carità
Affonda le radici lontano nel passato, la compagnia teatrale di Magenta, nata quasi per caso per radunare i giovani delle parrocchie che già si cimentavano nell'arte del recitare. Il primo spettacolo fu infatti realizzato nel 1986, in occasione del convegno diocesano «Farsi prossimo»,
Luisa BOVE Redazione
27 Aprile 2009