16/07/2008
di Luca FRIGERIO
«Inutile, questo Mozart». Sembra che sia sbottata così, l’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo, dopo la rappresentazione del Lucio Silla al Teatro Ducale di Milano, il giorno di Santo Stefano del 1772, che in effetti si rivelò un vero fiasco. C’era di che demoralizzare chiunque, ma evidentemente non un genio come il diciasettenne compositore austriaco.
Pochi giorni più tardi, infatti, Wolfgang Amadeus eseguiva nel tempio milanese dei Teatini quella che diventerà una delle sue composizioni più celebri e amate, il mottetto Exultate, Jubilate (K165) per soprano (il castrato, e caro amico, Venanzio Rauzzini), strumenti e organo. E questo sì, fu un successo. Al punto che, secondo gli studiosi, quel concerto determinò una svolta nell’arte di Mozart, segnando il passaggio dall’adolescenza alla “maturità” e l’inizio della stagione dei capolavori.
Quell’organo “mozartiano” c’è ancora, nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Milano. Recentemente restaurato, con le sue note ha inaugurato nei giorni scorsi l’ottava edizione della rassegna musicale “Le voci della città” che sino al prossimo dicembre invita i milanesi, e i turisti italiani e stranieri, a conoscere quello straordinario patrimonio “nascosto” costituito proprio dagli storici organi presenti nelle chiese del capoluogo lombardo.
La collaudata e apprezzata manifestazione, infatti, prevede una serie di concerti “guidati”, preceduti o seguiti da visite a luoghi di assoluta rilevanza artistica, ma non sempre facilmente accessibili al pubblico. Insomma, un vero e proprio itinerario allo scoperta dei monumenti religiosi di una Milano, per molti versi, “sconosciuta”.
Se ne sarà ben reso conto chi, per esempio, ha partecipato, giovedì scorso, al virtuosistico “duello” barocco fra organo e clavicembalo nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo ai Tre Ronchetti, nella periferia meridionale di Milano, in via Manduria: un sacro edificio “voluto” da San Carlo Borromeo, a lungo ignorato nei percorsi artistici ambrosiani, e oggi invece finalmente valorizzato da una serie di interventi e da nuovi studi, a cominciare dal pregevole ciclo di affreschi attribuiti a Ercole Procaccini (info: www.parrocchiatreronchetti.it).
I prossimi appuntamenti con “Le voci della città” saranno presso due complessi monastici milanesi che, di per sè, non avrebbero certo bisogno di presentazione: l’Abbazia di Chiaravalle (il 16 luglio) e la Certosa di Garegnano (il 23 luglio). E tuttavia, anche per questi luoghi così noti, diverse potrebbero essere le “sorprese” che attendono i musicofili visitatori, a cominciare proprio dai rispettivi capolavori dell’arte organaria. Serata più “classica” all’ombra della Ciribiciaccola; proposta curiosamente jazzistica, invece, al cospetto degli smaglianti affreschi di Daniele Crespi alla Certosa.
Per i più “esigenti”, poi, da non perdere l’evento di mercoledì 30 luglio nella basilica di San Vittore al Corpo, sempre a Milano. Innanzitutto perché, in quell’occasione, verrà inaugurato un percorso archeologico ai resti del mausoleo imperiale del IV secolo, conservati proprio nell’area sottostante l’attuale basilica (sul Portale diocesano, digitando la parola “Massimiano” nel motore di ricerca, si trova un ampio ed esclusivo servizio sull’argomento). E poi perchè è previsto un concerto, davvero insolito, di organo e… campane, affidato alla locale scuola campanara e a quella di San Bernardino in Crema. Insomma, un’estate squillante, quella milanese.