Il fare, la felicità e il futuro sono le tre F da rimettere insieme e sulle quali puntano i giovani Italiani almeno nei prossimi anni. Un obiettivo importante che deve fare i conti, però, con il fatto che siamo uno dei paesi che meno sono riusciti (finora) a costruire basi solide per un futuro da protagonisti dei giovani per la crescita del Paese.
Infatti, tutte le tappe di transizione allo stato adulto -dall’autonomia dai genitori fino alla formazione di una propria famiglia e alla nascita del primo figlio – sono più dilatate nel tempo per i giovani italiani rispetto ai coetanei europei. L’età mediana di uscita dalla famiglia di origine è attorno ai 30 anni nel nostro paese, mentre è inferiore ai 25 nei paesi scandinavi, in Francia, Germania e Regno Unito. In Italia meno del 12 percento dei giovani vive in una unione di coppia tra i 16 e i 29 anni, un valore che è la metà rispetto alla media europea (elaborazioni su dati Eurostat). Di conseguenza siamo diventati, assieme alla Spagna, il paese con più bassa fecondità realizzata prima dei 30 anni.
È questo il quadro che emerge dal Rapporto Giovani 2016 realizzato dall’Istituto Toniolo di Milano con il sostegno di Intesa Sanpaolo e di Fondazione Cariplo, presentato questa mattina all’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Il volume
La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2016 (curato da Sara Alfieri, Paolo Balduzzi, Rita Bichi, Fabio Introini, Elena Marta, Daniela Marzana, Diego Mesa, Ivana Pais, Cristina Pasqualini, Maura Pozzi, Alessandro Rosina, Emiliano Sironi e Pierpaolo Triani; Il Mulino, 20 euro; in uscita il 28 aprile) è il terzo rapporto dell’indagine nazionale che l’Istituto Giuseppe Toniolo, promuove dal 2012. Il primo rapporto sulla condizione delle nuove generazioni italiane è del 2013, realizzato, utilizzando come base empirica quella che in questi anni è diventata la principale rilevazione continua italiana sull’universo giovanile. A differenza di altre indagini limitate e occasionali, lo strumento che l’Istituto Toniolo ha realizzato, con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, permette un’osservazione continua, attraverso ampie rilevazioni annuali e approfondimenti tematici nel corso dell’anno.
Il “Rapporto Giovani” è diventato in questi anni un punto di riferimento sulla condizione giovanile. In ogni edizione vengono aggiornate le informazioni sulle scelte formative, sui percorsi lavorativi, sulla progettazione di una propria famiglia, sui valori e le aspettative, sulle caratteristiche del capitale umano e sull’impegno sociale delle nuove generazioni.