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Indagine

«Sono i figli a salvare le coppie»

Presentato a Milano il XII Rapporto Cisf 2011 curato dal sociologo Pierpaolo Donati sulla relazione a due: oltre 4 mila le interviste realizzate a livello nazionale

di Luisa BOVE

20 Marzo 2012

Sono i figli a salvare le coppie. È questo in sintesi l’esito del Rapporto Cisf 2011 (Erickson, 316 pagine, 29 euro) presentato questa mattina a Milano dal titolo “La relazione di coppia oggi”. Per Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana e presidente del Cisf, «la famiglia è considerata un problema, invece è una risorsa (ignorata)». Il rischio è che quando si parla di lei «non la si interpella», per questo l’indagine di oltre 300 pagine comprende anche il risultato di 4 mila interviste svolte sul territorio nazionale. «La famiglia», aggiunge il direttore del Cisf Francesco Belletti, «è capitale sociale e capace di produrre bene comune».

«I politici», dichiara ancora Sciortino, «dovrebbero capire quanto sia fondamentale la famiglia per la vita del Paese e, se la si aiuta, si aiuta l’intero Paese». Oggi, di fronte alla crisi economica, è proprio la famiglia «il miglior ammortizzatore sociale» che assiste i disabili, gli anziani e si fa carico del 30% di giovani disoccupati (al Sud sono il 50%).

«I politici non si rendono conto che la crisi economica e il welfare», dice Pierpaolo Donati, sociologo e curatore del Rapporto, «hanno alla base l’aspetto demografico». Se aumentano le famiglie monogenitoriali, quelle senza figlio o con uno solo, «non c’è ricambio e si creano nuove povertà». Non ha dubbi Donati: «La famiglia si sta indebolendo, spappolando» e «il Rapporto Censis sui valori degli italiani non collima con il nostro». Sono tutti d’accordo sul fatto che la famiglia è al primo posto come valore, ma la realtà è ben diversa. «Le persone vorrebbero fare famiglia», continua il sociologo, «ma è sempre più difficile per motivi economici e non solo».

Se il Censis parla di «ritorno alle tradizioni», per il Cisf non è così. «Ci si sposa sempre meno, le famiglie si riducono di ampiezza, nascono pochi figli, i desideri sono individuali…». Non solo, ma la coppia non è più il primo passo verso la famiglia.

Dal Rapporto emerge che l’esperienza matrimoniale comprende persone vincolate (60,3%), indugianti (28,9), pentiti (6,8%) e possibilisti (4%).

Sul campione esaminato (4.053 interviste) risulta che il 50,5% vive in coppia, ma ciò che soprattutto emerge è che il discrimine lo fanno i figli. Infatti il 60,7% delle coppie “solide” risultano aperte alla fecondità, hanno figli, sono più stabili e considerano la famiglia un valore sociale. Il 39,3% di coppie “postmoderne” hanno un solo figlio o nessuno, sono più disposti alla separazione e cercano una realizzazione personale.

I figli, insomma, fanno la differenza. La coppia con figli «fiorisce e matura», spiega Donati, mentre quella senza bambini «è più fragile, debole, entra in crisi e si spacca». La coppia dunque è una sfida per la famiglia.

L’individualismo oggi è più forte che in passato e così, quando un uomo e una donna formano una coppia, cercano ognuno la propria soddisfazione personale che sembra allontanarli dalla relazione e dalla reciprocità. Quello che dovrebbe succedere nella vita di coppia, dice Alberto Pellai, padre di 4 figli, psicoterapeuta e curatore della rubrica di Famiglia Cristiana “Crescere un figlio insieme”, «è una trasformazione» perché ognuno cerca qualcosa di più alto e va oltre se stesso. A conferma della teoria che siano i figli a salvare la coppia parla anche la moglie Barbara Tamborini e mammablogger. «Prima pensavo: la nostra coppia tiene nonostante i figli, ora invece dico che la coppia funziona proprio grazie ai figli che ne sono la linfa».

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