Su un tracciato tecnico e velocissimo si annuncia un Gran Premio
d’Italia molto spettacolare. Valentino, in fuga in classifica,
vuole allungare ulteriormente. Dietro di lui, le Honda cercano
il riscatto, Ducati, Suzuki e Kawasaki un’affermazione di prestigio
di Gigi Sironi
Una vittoria che rimetta a posto la stagione, una gara per dimostrare che ci siamo sbagliati tutti, per andare a punti, azzeccare un risultato utile… E’ proprio vero, per gli avversari di Valentino Rossi gli esami di riparazione non finiscono mai.
Siamo all’appuntamento più atteso per migliaia di motociclisti migranti in massa verso il Mugello in sella alle loro due ruote. Il Gp d’Italia sarà la chiave di volta, un week-end strategico per le sorti del campionato di MotoGp.
Rossi, fresco di laurea honoris causa in Scienze della comunicazione, se la gode: tre vittorie, un secondo posto e 95 punti “in saccoccia”. Che sorprese avrà in serbo su questa pista? Il solo pensiero terrorizza i suoi avversari, quelli della Honda in primo luogo.
Se la giocherà certo Macio Melandri, secondo nel mondiale con 53 punti. Sete Gibernau potrebbe avere architettato un colpo gobbo: vincere qui e poi ripetersi a Barcellona, davanti al suo pubblico… E Max Biaggi dov’è finito? Al Mugello il pilota romano ha sempre fatto grandi gare, ma il feeling con la Honda non arriva e il suo umore ora ha disperatamente bisogno di una vittoria.
Quella di domenica non sarà però una sfida a quattro. Le Ducati, infatti, non hanno nessuna intenzione di farsi mettere fuorigioco proprio nel Gp di casa e come sempre Capirossi cercherà il podio a ogni costo. Anche quelli che non vincono mai, poi, ovvero Suzuki e Kawasaki, hanno voglia di tornare a fare bella figura.
Così moto e piloti, classifiche, gioie e dolori… La pista però è la parte più divertente. Tra curve e saliscendi adagiati sulle colline toscane si nasconde il segreto del Mugello, che tutti i piloti definiscono tecnico, difficile e velocissimo: 5245 metri di lunghezza, 6 frenate per giro, 23 giri in tutto, pole position dello scorso anno di Gibernau con 1’49’’553. Tratti in salita, un lungo rettilineo, curve lente, veloci, in discesa, in controtendenza: morale, qui per far bene servono una ciclistica perfettamente a punto, un sacco di motore sotto la carena e pelo sullo stomaco!
Insomma, Gp d’Italia uguale spettacolo da non perdere e sorprese in arrivo. Parecchie, a giudicare da quanto case e piloti hanno lavorato sui loro mezzi. Alla Yamaha l’obiettivo era ottenere maggior velocità di punta e una moto meno nervosa. La Honda invece ha fatto arrivare dal Giappone nuovo materiale top secret da testare. Le risposte, tutte, arriveranno al semaforo verde…