Quella di Fabris, Sanfratello, Anesi e Donagrandi è un’autentica
impresa per un Paese che nella disciplina vanta solo 260 praticanti.
Rocca punta tutto sullo slalom: «Ho una grande responsabilità»
di Gabriele Pezzaglia
da Sestriere
E sono cinque. L’Italia conquista la seconda medaglia d’oro:
è la volta dell’inseguimento a squadre nel pattinaggio di velocità. Enrico Fabris, Ippolito Sanfratello, Stefano Donagrandi e Matteo Anesi hanno portato a casa un incredibile successo. La cosa davvero particolare di questa disciplina è che nel nostro Paese ci sono solo 260 praticanti: salire sul gradino più alto del podio olimpico della specialità rappresenta quindi una soddisfazione davvero ingente.
Intanto, sabato 18, ecco il superG maschile. In pista Max Blardone, Peter Fill e Patrick Staudacher, che inseguono la prima medaglia per l’Italia dello sci alpino. Domenica 19 in programma il superG femminile.
Ma l’attenzione è tutta per Giorgio Rocca. Dopo il quinto posto della combinata il fuoriclasse valtellinese ha raggiunto le nevi di Bielmonte. Ecco il solido guerriero livignasco: «Ora punto tutto sullo slalom speciale di sabato prossimo. Dopo le mie cinque vittorie in Coppa del Mondo, lo sci è tornato di moda sulle pagine dei giornali. Adesso ho una grande responsabilità, visto che in un Paese dove si vive di solo calcio i miei successi fanno da volano per la promozione e la diffusione degli sport invernali. Il fatto che si parli di beffa o di delusione dopo il quinto posto in combinata, una specialità che non è la mia, mi convince che finalmente sono diventato un personaggio».
Rocca trascorrerà la domenica ancora a Sestriere e lunedì raggiungerà le nevi valdostane di Pila per affinare ulteriormente la preparazione in vista dello slalom olimpico del 25 febbraio.