L’organismo raggruppa esponenti di diverse confessioni
e religioni (cattolici, protestanti, ortodossi, induisti, islamici,
ebrei e buddisti) e lavora da tempo nel segno del dialogo
e di progetti comuni per promuovere i valori olimpici
«Auspichiamo che i XX Giochi olimpici invernali di Torino possano trasmettere un desiderio di pace, libertà e giustizia capace di condurre a traguardi di piena umanità». Si conclude così il messaggio del Comitato Interfedi di Torino 2006. Il testo è riportato in un volumetto (edizioni Effatà) curato dal Comitato, scritto in italiano e in inglese e intitolato Le religioni e lo sport. «Il testo – spiega l’editore Paolo Pellegrino – affonda le sue radici in anni di lavoro. Tocca questioni profonde e mostra l’esperienza di un cammino dei rappresentanti delle religioni».
Un’esperienza che i sette rappresentanti delle diverse confessioni religiose (cattolicesimo, protestantesimo, ortodossia, induismo, islam, ebraismo e buddismo) considerano positiva. Il Comitato, nato per organizzare e definire gli spazi e gli allestimenti delle aree di culto e meditazione all’interno dei Villaggi olimpici, «di fatto è divenuto nel tempo – spiegano i componenti – un luogo di confronto, dibattito, dialogo. Nel suo interno sono nati progetti comuni e iniziative per la promozione dei valori universali e quindi olimpici».
Nel segno del dialogo tra le religioni il volume presenta l’esperienza del Comitato Interfedi di Salt Lake City 2002 (zona in cui hanno sede i mormoni), ancora oggi attivo nel promuovere incontri interreligiosi. Tutti i rappresentanti hanno espresso, infine, la speranza che questo cammino, che sta dando i suoi frutti, non si interrompa con le Olimpiadi 2006.