A fronte di quanto va emergendo dalla ripresa dell’inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse, che spalanca nuovi e più diffusi scenari di corruzione, il Centro Sportivo Italiano esprime tutta la sua indignazione per il modo in cui personaggi sportivi che dovrebbero essere di esempio per i giovani mostrano invece una disarmante povertà etica, che li ha resi alleati nel malaffare a settori della malavita organizzata.
La Presidenza Nazionale dell’Associazione, riunita alla vigilia di Natale, nell’esaminare i dettagli finora emersi dall’inchiesta ha visto un grande segno di speranza per il futuro dello sport il rifiuto del giocatore del Gubbio, Simone Farina, di vendere la sua lealtà di atleta in cambio di una consistente somma. Che si debba considerare eccezionale un gesto che dovrebbe essere invece normalità, dimostra – a giudizio del Csi – quanto sia importante valorizzare e diffondere gli esempi positivi che lo sport esprime.
In questo senso il Csi – che quest’anno si è posto come tema sociale “L’educazione sfida lo sport” – ha deciso di assegnare a Stefano Farina il premio “Discobolo d’oro”, il più alto riconoscimento che l’associazione concede a chi ha dato lustro ai valori dello sport dentro e fuori dal campo.
«Da sempre – ha spiegato il presidente nazionale Massimo Achini – il Csi, che si occupa prevalentemente di promuovere lo sport tra i giovani, facendone strumento di educazione alla vita, ritiene che gli sportivi professionisti abbiano il delicato compito di essere di esempio, rappresentando per i ragazzi modelli da imitare»
Il premio sarà assegnato allo Stadio “Barbetti” di Gubbio, presumibilmente in occasione della prima giornata di ritorno, in programma il 14 gennaio, quando i rossoblu affronteranno in casa il Grosseto.