Il 24 ottobre prossimo israeliani, palestinesi e italiani correranno insieme per la pace all’interno dei JPII Games 2011, i giochi sportivi dedicati alla memoria di Giovanni Paolo II, uno dei più grandi operatori di pace del XX secolo e grande sportivo. L’iniziativa, giunta alla sua ottava edizione, è organizzata dall’Opera Romana Pellegrinaggi, impegnata a promuovere la dignità dell’uomo e il suo essere creatura di Dio nell’evangelizzazione attraverso il pellegrinaggio, e dal Centro Sportivo Italiano, da sempre impegnato sul fronte del dialogo e della pace tra i popoli attraverso l’universale linguaggio dello sport. La corsa sarà partecipata da un nutrito gruppo multiculturale: ben trecento runners tra italiani, palestinesi, israeliani e haitiani copriranno i 12 km di distanza tra Betlemme e Gerusalemme e passeranno attraverso il check-point, il luogo che segna la divisione tra i due territori.
Tutto lo sport, le istituzioni italiane e importanti istituzioni internazionali hanno aderito con viva partecipazione a questa ottava edizione, manifestando un convinto e partecipato sostegno. «Ho preso parte per due volte alla Maratona della Pace in Terra Santa – le parole del numero uno del Comitato Olimpico Italiano Gianni Petrucci – sia come credente, quale esperienza di personale arricchimento, sia quale Presidente del Coni, in quanto profondamente convinto che i valori dello sport siano uno strumento formidabile per superare contrasti e rivalità e per avvicinare popoli e culture diverse, in questa occasione uniti nella Terra simbolo della religione, ma che ancora non trova pace. La mia speranza è che la partecipazione viva della gente a questa manifestazione, divenuta ormai una tradizione, possa contribuire a creare quel clima di distensione tra i popoli che è il presupposto necessario di qualsiasi accordo di governo o trattato di pace».
Alle parole di Petrucci fanno eco quelle del ministro degli Esteri on. Franco Frattini: «La partecipazione di una nutrita delegazione multiculturale di atleti e amatori a una maratona ispirata al principio del dialogo fra i popoli dimostra ancora una volta che i valori fondamentali dell’etica sportiva hanno una portata universale: nello sport, come in politica, sono richiesti passione, impegno, coraggio e lucidità. È anche attraverso manifestazioni sportive quali la maratona in Terra Santa, e grazie al loro alto valore simbolico, che i giovani e la società civile possono ricordare alle leadership politiche quanto sia forte il loro anelito alla pace”.
Anche l’on. Rocco Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, ha manifestato il suo entusiasmo: «È con sommo piacere che apprendo dell’iniziativa, nata dalla collaborazione tra il Centro Sportivo Italiano e l’Opera Romana Pellegrinaggi, di concedere allo Sport il compito di essere messaggero di pace e amicizia tra le popolazioni di Israele e della Palestina in occasione della Maratona Pellegrinaggio in Terra Santa. La suggestiva manifestazione, dedicata alla memoria di Giovanni Paolo II, si svolgerà proprio nel giorno scelto dalla Chiesa per la celebrazione del nuovo Beato, da sempre attento in prima persona al mondo e alla pratica sportiva. La maratona della pace, che come ogni anno partirà da Betlemme per arrivare a Gerusalemme passando per il check-point che segna la divisione tra i territori israeliano e palestinese, nasce con l’idea di promuovere e diffondere una cultura di armonia e di dialogo attraverso lo sport, rappresentando l’unica occasione dell’anno in cui i palestinesi possono entrare in Israele senza sottoporsi al controllo dei documenti. È evidente, quindi, che la manifestazione rappresenta un momento storico che permette il compiersi di un piccolo ulteriore passo verso la pace. Per anni lo Sport palestinese è stato ostacolato dalla perdurante situazione di precarietà e di conflitto con lo Stato di Israele. Ora lo Sport in questi paesi sta crescendo, superando diversità di culture e nazioni. Per il profilo assunto da questa attività è grande la responsabilità degli atleti di tutto il mondo a essere portavoce del proprio Paese in una missione di pace, essendo chiamati a fare dello sport un’occasione di incontro, al di là di ogni barriera di lingua e di cultura. Lo Sport, invero, rappresenta il miglior mezzo per promuovere il dialogo fra le culture, per superare le divisioni tra i popoli e aprire nuovi cammini di pace».
Sono molte le personalità pubbliche che parteciperanno in qualità di testimonial e ambasciatori del progetto. Tra questi spiccano la “madrina” della corsa, la campionessa paralimpica Giusy Versace, e il gruppo di ex calciatori azzurri che si renderanno protagonisti dell’eccezionale quadrangolare di calcio a 5 nella spianata del check-point: Damiano Tommasi, Gigi Di Biagio e Angelo Peruzzi sfideranno – in rappresentanza dell’Associazione Italiana Calciatori – un team organizzato dalla Lega Pro e altre due squadre di Israeliani e Palestinesi.
Tra i tedofori d’eccezione si distinguerà anche la delegazione coordinata dal medico in prima linea padre Richard Frechette, direttore da 23 anni di NPH Haiti: oltre 120 tra haitiani e volontari della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus, in corsa nel nome della pace, per far sentire la propria voce e la propria richiesta di solidarietà anche da Gerusalemme.
A completare il nutrito e autorevole gruppo di “Ambasciatori di pace” è intervuto un altro team di campioni che, pur senza prendere parte fisicamente al pellegrinaggio, ha deciso di unirsi alla causa di JPII Games per condividerne il messaggio: Igor Cassina, Margherita Granbassi, Massimiliano Rosolino, Francesco Damiani, Paola Protopapa ed Emiliano Brembilla hanno prestato la propria immagine e la propria voce per amplificare l’invito di partecipazione ai pellegrini-sportivi. Alcune delle loro voci si possono ascoltare dal sito ufficiale www.jpiigames.com e sui principali social media utilizzati per gestire la comunicazione interattiva della manifestazione.
«Con questa iniziativa – afferma infatti padre Cesare Atuire, amministratore delegato di Opera Romana Pellegrinaggi – ognuno di noi concretamente contribuisce a costruire ponti di pace fra i popoli e, attraverso lo sport, a promuovere quei valori che sono necessari alla costruzione del Bene Comune. La pace, come diceva il Beato Giovanni Paolo II a cui è intitolata la corsa Betlemme-Gerusalemme, nasce davvero da un cuore nuovo ».
«Lo sport costituisce uno dei più grandi strumenti del mondo contemporaneo per promuovere la pace e per azzerare ogni distanza tra i popoli e le persone – afferma Massimo Achini, Presidente Csi Pensare a una corsa che passa attraverso il check-point e a un torneo di calcetto con le porte poggiate al muro potrebbe sembrare follia. Il bello è invece che da 8 anni questo sogno diventa realtà».