Una carica incredibile. È quella che porta ai Mondiali di Schladming i nostri sciatori azzurri, reduci da giornate epiche sulle piste di Kitzbuhel che per i meno giovani hanno subito richiamato alla mente le gesta della mitica Valanga Azzurra, che tra gli anni Settanta e Ottanta monopolizzò le gare iridate. E se allora gli eroi si chiamavano Thoeni e Gros, Plank e De Chiesa, seguiti dagli exploit grandissimi ma individuali di Alberto Tomba e Kristian Ghedina, ora le nostre speranze sono riposte innanzitutto su Dominik Paris, il trionfatore di Kitzbuhel, l’uomo che è riuscito a domare la leggendaria pista dello Streif, entrando di diritto nella leggenda di questo sport. Accanto a lui, dopo un week-end a bisticciare con i paletti, ma ancor più con i giudici di gara, resta comunque tra i favoriti anche Christof Innerhofer, capace di vincere, sia in discesa, sia in SuperG negli appuntamenti che contano, come ha già dimostrato nell’appuntamento olimpico.
Piuttosto preoccupano un po’ certe amnesie tra i pali dei nostri slalomisti: anche in Austria dove, dopo la prima manche perfetta, con Stefano Gross primo e Giuliano Razzoli secondo, le pressioni di una gara così importante hanno finito per pesare, sfiorando solo il podio e ottenendo un quarto, sesto e undicesimo posto. In mezzo ai due alfieri se è infatti inserito un terzo incomodo, Patrick Thaler, che ha così strappato il salvacondotto per i Mondiali, dimostrando che comunque ce la giocheremo nell’appuntamento iridato.
Intanto Schladming si prepara a ospitare l’evento con un tifo da stadio: saranno almeno 50 mila gli spettatori previsti in ognuna delle gare in programma che vedranno complessivamente in lizza 650 atleti in rappresentanza di oltre 70 Nazioni, con 11 titoli da assegnare. Una “febbre” che fa bene a questo sport che continua le sue montagne russe nel gradimento degli italiani: a seconda dei campioni che si affacciano alla ribalta, tornano a salire le quotazioni di una disciplina che oggi deve anche fronteggiare la concorrenza “interna” dello snowboard. Per noi ci saranno in pista 14 uomini e 10 donne.
A proposito delle gare femminili, il fenomeno del momento è Tina Maze, capace, vincendo anche in SuperGigante, di entrare nell’olimpo di quegli eletti che hanno trionfato in tutte le specialità, mentre per le azzurre ci si aspetta molto da Daniela Merighetti. La 32enne bresciana è caricatissima e certa di poter gareggiare per l’oro nelle discipline veloci, alla pari dell’altra favorita Lindsey Vonn. Qualche chance potrebbero avercela anche Chiara Costazza e Manuela Moelgg. Ma se la squadra femminile può permettersi il lusso di arrivare al grande appuntamento “a fari spenti”, altrettanto non si può dire per quella maschile dove il due Innerhofer-Paris è dato tra i superfavoriti. A insidiarli nelle prove veloci ci proveranno gli austriaci, con Reichelt in gran spolvero, anche se sarà meglio non sottovalutare il campione uscente Guay. Lo spettacolo del Circo bianco va a incominciare.