Lunedì 29 giugno Scarp de’ tenis ha ritirato il Premiolino, il più antico e prestigioso premio giornalistico italiano. Un riconoscimento che riempie di orgoglio la redazione e tutti i collaboratori del mensile di strada, che ha ormai una storia ventennale alle spalle. Intanto è in distribuzione da pochi giorni il nuovo numero, il 193. Ecco i principali contenuti.
Ragazze che odiano ragazze
In due anni i casi di bullismo denunciati sono più che raddoppiati. Uno su sei riguarda ragazze. Sono tendenzialmente carine, intelligenti, vanno bene a scuola e non avrebbero nessun motivo di dimostrare la propria popolarità. Ma il desiderio di essere sempre più temute e rispettate dalle altre le fa diventare aggressive. Le ragazze, a differenza dei maschi, antepongono gli attacchi psicologici a quelli fisici. Viene individuato un soggetto che manifesta già una qualche forma di debolezza: la compagna goffa in palestra, quella che non veste alla moda o la disabile.
Migranti, l’Alto Adige come Lampedusa
Il Brennero è uno dei valichi da cui i migranti sbarcati sulle coste italiane cercano di uscire dal nostro Paese e proseguire il proprio viaggio. L’intensificarsi dei controlli anche sui treni ha bloccato molti di loro nella stazione di Bolzano. Viaggio di Scarp tra i volontari che accolgono i migranti.
Le rubriche delle grandi firme
Scarp ospita in ogni numero il contributo di qualificati editorialisti. Piero Colaprico si addentra nel rapporto tra gli italiani e il fisco. Paolo Lambruschi ci racconta di quei tanti che di fronte ai muri che gli speculatori politici vorrebbero costruire contro i migranti, preferiscono gettare ponti. Di accoglienza.
L’intervista ai Nomadi
Sono in tour – perenne – da più di cinquant’anni. Suonando ovunque. E riempiendo piazze e teatri. «Cantiamo i valori della gente comune».
Il racconto di Giorgio Fontana
Continua la serie dei racconti sui Dieci Comandamenti visti dai grandi scrittori. Sul numero in uscita “Onora il padre e la madre”, il racconto inedito di Giorgio Fontana.
Metodo Abreu, dalla strada alla musica
Il metodo Abreu è stato ideato per garantire un futuro ai ragazzini delle favelas venezuelane, diventando poi strumento di riscatto sociale. In Italia sono attivi 40 nuclei in 15 regioni e offrono accesso gratuito alla musica a bambini e ragazzi, in particolare a quanti vivono in situazioni di disagio economico, fisico e sociale.
Le altre storie
Il racconto dell’Edicola Sociale a Milano, una brutta storia di mobbing su una futura mamma, i contributi delle redazioni di tutta Italia.