di Maria e Paolo ZAMBON e don Massimiliano SABBADINI
Responsabili diocesani del Servizio per la Famiglia
«Abitare i giorni come figli di Dio. Vivere alla presenza di Dio il tempo in famiglia». Il titolo scelto per la Festa della Famiglia 2021 prende le mosse dal passaggio conclusivo della Lettera dell’Arcivescovo Delpini per il Tempo di Avvento e dell’Incarnazione: «ll rischio di essere trascinati dagli adempimenti, dagli stimoli delle consuetudini mondane e di soffrire la frustrazione delle limitazioni imposte per contenere la pandemia può indurre una situazione di malessere profondo. Il Figlio di Dio è divenuto figlio dell’uomo e con il dono dello Spirito insegna e rende possibile ai figli degli uomini abitare i giorni come figli di Dio. “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, […] perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4-5)».
Il messaggio da raccogliere e attuare vuol essere dunque quello di guardare al tempo con sapienza, con lo sguardo illuminato dalla pienezza della presenza del Signore. Egli vive insieme a noi e può riempire di senso lo scorrere dei giorni che, spesso, siamo portati a subire come un destino ineluttabile che ci priva via via della vita. «Non abbiamo tempo» è il consueto fatalista ritornello di tante nostre giornate che così si ammantano di un sentimento oscuro di inconcludenza e di irrimediabile fuggevolezza. Anche nelle famiglie più affiatate può capitare che una certa frenesia del fare nasconda il timore che il tempo stia volando via, trascinando chissà dove la bellezza delle relazioni e degli affetti. La proposta cristiana afferma invece con chiarezza che si può decidere di guardare al tempo, cioè alla vita, con sguardo filiale, quello stesso sguardo con cui Gesù si è affidato al Padre in ogni istante e come Lui ci ha insegnato a fare con il dono del suo Spirito, nella preghiera quotidiana. Il tempo allora non ci sovrasta, non incombe minaccioso sulle nostre esistenze e dentro i nostri legami, ma è invece da abitare. L’annuale Festa della Famiglia ci invita semplicemente a stare con e come il Figlio di Dio nella famiglia di Nazareth, seguendone le tracce che i Vangeli ci consegnano e immaginando i suoi giorni, mesi e anni che non ci sono stati raccontati proprio perché potessero essere assimilati a quelli dei figli di Dio di ogni epoca.
Quest’anno la celebrazione della Festa giunge quasi alla vigilia delle sorprendenti iniziative con cui papa Francesco ha voluto imprimere particolare impulso alla vita famigliare e quindi alla pastorale con la quale la Chiesa accompagna e sostiene la missione di ogni famiglia: l’Anno di San Giuseppe (dall’8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021) e l’Anno della Famiglia Amoris Laetitia (dal 19 marzo 2021 al 26 giugno 2022). Non mancheranno spunti, sussidi, iniziative, riflessioni e celebrazioni perché ciascuno in famiglia e tutte le realtà che animano e vivono la pastorale famigliare possano riscoprire e annunciare la bellezza di “vivere il tempo alla presenza di Dio”, da veri figli, nel Figlio.
La Festa annuale è sempre anche l’occasione per rinnovare la fiducia nella Pastorale familliare come dimensione che rende più vivace la vita di una parrocchia, nel senso che una rete relazionale tra famiglie, insieme al clero, alle persone di vita consacrata e a tutte le vocazioni presenti, è motivo d’incoraggiamento per tutti, aiuta a far crescere la consapevolezza che seguire la strada del Vangelo rappresenta la pienezza della nostra umanità, educa la libertà personale al bene, costruisce un presente e un futuro solidale, ci tiene umili e forti sul fronte delle sfide spirituali, educative, culturali, sociali. Un modo serio, insomma, di abitare nel cuore della Chiesa.