Sir 42, 15-21; Sal 32 (33); Mc 1, 14-20
Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza, egli solo è da sempre e per sempre: nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto, non ha bisogno di alcun consigliere. (Sir 42,21)
Lo sguardo del sapiente sa riconoscere che quanto ha fatto il Signore è una meraviglia, ciò che da lui ha origine è come un dono. Imparare a mantenere quello sguardo sulla realtà comporta una conversione: innanzitutto sospende il giudizio di chi si lamenta, pretendendo che il mondo dovrebbe essere diverso; quell’atteggiamento porta solo a evitare di impegnarsi, mentre considerare la perfezione che è offerta dal Signore è un invito per capire in quale modo si possa intervenire attivamente, per custodirla.
In secondo luogo, si tratta di riconoscere che il Signore è l’unico, da solo ha creato il mondo, così ogni giorno è l’unico riferimento, da nessuna altra realtà si può pensare di ottenere ciò che veramente serve per vivere.
Preghiamo
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto.
dal Salmo 32 (33)